A Ponza, l’isola degli antifascisti che fondarono la Repubblica e scrissero la Costituzione
Francesco Sirleto - 23 Aprile 2023
Vi furono inviati, in questa e in altre isole vicine e lontane (Ventotene, Lipari, Tremiti, Ustica, ecc.), perché semplicemente antifascisti, e molti di loro dopo aver già scontato diversi anni di carcere duro.

Abbiamo così potuto visitare i cosiddetti “Cameroni” (ex carcere borbonico dove vennero alloggiati, tutti insieme, centinaia di confinati comunisti, socialisti, azionisti, anarchici e indipendenti antifascisti), quanto le case, oggi ristrutturate, prese in affitto, ma sotto stretta sorveglianza, da alcune decine di confinati che, per vari motivi, ebbero la possibilità di avere un alloggio per sé e la propria famiglia. Abbiamo così potuto vedere questi allora piccoli e scomodissimi alloggi, e ascoltare le storie, e le vicende legate al periodo isolano, di personaggi che lasciarono un’impronta profonda sulla storia dell’Italia repubblicana e democratica: Umberto Terracini (futuro presidente dell’Assemblea Costituente), Camilla Ravera, Sandro Pertini (futuro Presidente della Repubblica) Giorgio Amendola, Altiero Spinelli (uno dei Padri dell’Europa unita) Lelio Basso, Mauro Scoccimarro, Pietro Nenni, Giuseppe Romita. A Ponza fu esiliato anche ras Immirù, l’etiope comandante dell’esercito abissino, catturato durante la guerra che fu dichiarata da Mussolini perché voleva fondare il nuovo “impero romano”. Nella stessa casa nella quale fu recluso il generale abissino, per un mese venne tenuto prigioniero (la nemesi storica) lo stesso Mussolini, arrestato dopo il 25 luglio 1943, prima di essere trasferito a Campo Imperatore, dove venne prelevato dai tedeschi il 12 settembre 1943.
