A spasso per Roma (9). L’antica libreria Cascianelli, oggi anche Gucci Place

Intervista a Valentina La Rocca e Alessandro Lancia   

Se pensi di essere proprio romano, prova ad attraversare il vicolo che collega piazza Navona a largo Febo, poi, mentre hai ancora negli occhi la fontana di Nettuno, fermati davanti a San Nicola dei Lorenesi, lì ti verrà in mente che nel Rinascimento Roma era una città di immigrati.  Erano quelli che ogni nuovo pontefice portava con sé e che le stesse corti cardinalizie attraevano, dando luogo alla nascita di vere e proprie comunità straniere, strutture di accoglienza e confraternite. Fu comunque nel 1622 che Gregorio XV concesse alla confraternita dei lorenesi la chiesa San Nicola in Agone ribattezzata poi “dei lorenesi” e integrata infine ai Pieux Établissements de la France à Rome et Lorette.

Sono gli stessi Pii Stabilimenti di Francia oggi proprietari delle mura dell’antica e suggestiva libreria Cascianelli che, proprio dietro le quinte dell’ammiratissima piazza, ogni primavera, mette in vetrina l’incantevole vestito verde del palazzo che le abita di fronte. Il numero quindici di largo Febo era nel 1830 una sartoria ecclesiastica, vendette dunque paramenti sacri, accessori e passamanerie sontuose fin quando Eugenio Cascianelli negli anni cinquanta non vi trasferì la sua libreria antiquaria. Oggi, gestita dalla decoratrice teatrale Valentina La Rocca e dagli antiquari e bibliofili Alessandro Lancia e Alfio Mazza, la libreria è un luogo magico e misterioso la cui struttura antica, i passaggi segreti, le stampe e le pubblicazioni altrove introvabili, affascinano adulti e bambini di ogni nazionalità.

“Siamo arrivati qui nove anni fa – raccontano Valentina e Alessandro – quando il nostro socio Alfio Mazza ci disse che la libreria era in procinto di chiudere. I titolari erano in difficoltà in quanto i Pii Stabilimenti di Francia avevano deciso di aumentare di molto l’affitto. Ci proposero di rilevare l’attività. Entrare in questa libreria fu per noi la scoperta di un posto segreto di Roma…”.

Chi erano i clienti dei primi tempi?

Erano più che altro collezionisti, per dire venivano a cercare la prima edizione di Pasolini che magari avevano già letto mille volte ma volevano avere quella particolare edizione. Venivano i bibliofili, gli esperti di romanistica, i giornalisti, gli intellettuali.  Adesso abbiamo cercato di allargarci un po’ aggiungendo libri illustrati, ma sempre libri che hanno una storia, che quando li apri trovi magari un’annotazione scritta a mano.  L’altro ieri abbiamo venduto un libro di Aristotele del 500 ad un giovane inglese venuto con i genitori a Roma. Pensavamo comprasse una stampa o una cartolina e invece ha comprato un Aristotele da 200 euro, ci ha detto che studia ad Oxford e legge in latino. Abbiamo addirittura fotografato questo ragazzo, abbiamo pensato di vedere in lui il futuro. Oggi invece ci ha chiamato un signore ultraottantenne che è un cliente di Cascianelli, ha detto di avere dei libri comprati qui quarant’anni fa e vorrebbe rivenderli. La nostra clientela va dai dieci ai novant’anni. In questo è molto cambiata la libreria.

Questa libreria è stata anche utilizzata come set per il cinema, in quale occasione?

Si, hanno girato qui le scene di diversi film, da Casa Ricordi di Bolognini a John Wick, la scena in cui lui va dal cartografo, di recente il film Promises. Il luogo si presta perché ha questi meccanismi antichi, la vetrina che si sposta su rotaie, la porta invisibile, la stigliatura è la stessa del 1835. Ogni tanto affittiamo anche dei volumi antichi per i film, questo ci aiuta e ci permette di far vivere e circolare i libri, ad esempio per un film che è in uscita, su Lidia Poet, la prima avvocata italiana, abbiamo dato a noleggio moltissimi libri di legge che erano sopiti, silenziosi negli scaffali. Sono stati fatti in libreria anche degli shooting. Il direttore artistico della maison Gucci, Alessandro Michele, ha fatto della nostra libreria un Gucci Place, ovvero uno dei luoghi che Gucci consiglia a Roma.

Cosa significa essere un Gucci Place?

Significa essere citati nel loro sito, loro raccontano in un articolo la storia di Cascianelli e indirizzano qui viaggiatori e giovani stranieri che seguono il loro percorso; la moda fa spesso queste guide, è una forma di familiarità culturale, di interesse per quello che è fuori dal settore specifico della moda. Inoltre qui in libreria hanno organizzato nel 2017 uno shooting per la collezione autunno-inverno. Ogni tanto poi inviamo libri per una vetrina Gucci al Garden di Firenze. In pratica siamo aiutati da questa maison che vuole mantenere le tradizioni ed essere un ponte tra antico e moderno.

Quali personaggi famosi sono entrati per acquistare libri?

Giovanni XXIII quando non era ancora papa veniva qui, una volta gli cadde un’intera pila di libri…  E’ passato in libreria una volta Onassis, una volta Marlene Dietrich con il suo barboncino, Greta Garbo, tanti politici bibliofili dell’epoca di Bettino Craxi, Scalfaro, poi Sciascia che veniva regolarmente, lo accompagnava spesso l’artista Luigi Serafini. Negli ultimi tempi il pittore Luigi Ontani, l’artista William Kentridge e tanti altri.

Se poteste esprimere un desiderio?  

Innanzitutto il rinnovo del contratto di affitto! – dice Alessandro.

Si – conclude Valentina – il rinnovo del contratto in termini accettabili, che i Pieux Établissements de la France ci considerino come un presidio culturale. Abbiamo sempre pagato regolarmente, abbiamo rispettato il luogo come se fosse nostro, e siamo una libreria di quartiere malgrado tutto, la mattina ci salutano, vengono a vedere le nostre vetrine, c’è un piccolo substrato di quartiere importantissimo in una Roma centro tutta votata al turismo. Dunque il rinnovo del contratto è la nostra speranza. Vorremmo essere tutelati in quanto bottega storica e libreria di quartiere. Vorremmo continuare ad esistere. Come librai oggi cerchiamo di esserci ma la nostra è una forma di resistenza attiva…

 

“La cultura è il nostro passaporto per il futuro. Il domani appartiene alle persone che si preparano oggi.” Malcolm X

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