Ancora blocchi delle auto a Roma, ma serviranno a qualcosa?

Stoccarda, con una semplice soluzione, ha ridotto del 60% le concentrazioni giornaliere di PM10

Ad oggi l’unica soluzione possibile per combattere l’emergenza smog sembra essere, per la città di Roma, quella del blocco delle auto, ma è davvero così?

Secondo i dati dell’Unione Petrolifera “Nel Comune di Roma il peso delle emissioni di PM10 delle auto diesel euro 5 e 6 su quelle totali è irrilevante (nei mesi invernali 30 kg sui 20.000 kg totali ovvero lo 0,15%.

Considerando i limiti emissivi per i PM di tali auto (0,005 gr/km), con una percorrenza giornaliera media in “fascia verde” di 20 km, il loro peso nel periodo del blocco del traffico è dello 0,15% che si dimezza (0,075%) nel caso più verosimile di una percorrenza di 10 km.
In termini assoluti, le oltre 300 mila auto diesel euro 5 e 6 nel percorrere 20 km possono produrre al massimo 30 kg di PM al giorno rispetto ai circa 20.000 kg totali emessi giornalmente nel Comune di Roma nel periodo invernale, in cui il riscaldamento ha un ruolo predominante”.

Dunque, qualora si volessero considerare i suoi effetti sul PM10 secondario, le emissioni complessive delle auto diesel euro 5 e 6 bloccate corrisponderebbero all’1,3% (lo 0,4% per le sole euro 6) delle emissioni giornaliere totali di NOx.

Tutto ciò oltre che essere inefficace sembrerebbe anche frenare il ricircolo delle auto nuove incentivando l’acquisto di quelle usate a danno della qualità dell’aria.

Infatti, sempre secondo lo studio dell’Unione Petrolifera, solo in Italia il 54% delle vetture ha più di 10 anni mentre in tutta Ue non supera il 43%.

Più efficace dunque l’esempio di Stoccarda che a fronte dell’inquinamento di PM10 prodotto in maggior misura dall’attrito dei pneumatici, dai freni durante la circolazione e dalla corretta manutenzione delle strade (emissioni non-esaustive), ha ridotto del 60% le concentrazioni giornaliere di PM10 semplicemente triplicando il numero di giorni di lavaggio delle strade.

Manutenzione e lavaggio strade: il caso di Stoccarda

Dati rilevati nella città di Stoccarda mediante metodo di misurazione gravimetrico
*Per il 18 aprile non sono disponibili dati gravimetrici e quindi valutato i dati continui
Fonte: Dekra 2019

Il risultato ottenuto dalla città tedesca è significativo, considerando l’impatto dell’attività decisamente inferiore rispetto ad un blocco delle auto.
Ci si domanda quindi, se sia utile bloccare le quasi 300 mila auto private per ottenere un contributo praticamente nullo alla diminuzione di PM10, quando le evidenze scientifiche suggeriscono misure meno penalizzanti per i cittadini, come ad esempio l’intensificazione del trasporto pubblico, con un rinnovo dei mezzi, con la possibilità di migliorare le offerte con il car sharing, il car pooling e bike sharing ed ovviamente la manutenzione e lavaggio del manto stradale.

E mentre ci si domanda se sia o meno sensato continuare con queste misure, il Comune di Roma con provvedimento del Sindaco Virginia Raggi, decide, nelle date del 23 febbraio, 29 marzo 2020 un altro blocco delle auto diesel Euro 6 (incluse le più moderne Euro 6d-Temp attualmente in vendita presso i concessionari).

Luisa Boi

Confini Fascia Verde Roma


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