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Ansia per la Cervelletta

 Il 13 novembre sarà occasione per andare avanti nella consapevolezza delle cose  da fare    

Da quando, nel lontano 2001, il Casale della Cervelletta, sotto una poderosa  spinta popolare, è stato acquisito dal Comune di Roma, tante sono state  le speranze di vederlo restaurato, rivitalizzato, restituito al pubblico godimento.

Il monumento, forse il più importante del territorio, lentamente ma inesorabilmente si andava degradando, si collassava in alcuni corpi di fabbrica, rischiava di veder crollare le sue parti più nobili e tra queste anzitutto la torre medievale.

Eppure, quel castello era costantemente difeso e promosso dalla cocciuta determinazione, dalla fantasia operativa di tanti uomini e di tante donne che hanno prodotto  uno straordinario impegno. In alcuni momenti (non  quelli elettorali sempre illusori ) la rinascita  della Cervelletta era sembrata cosa fatta; per l’impegno delle istituzioni, per i fondi stanziati, per  i protocolli sottoscritti, per i progetti redatti fino alle fasi esecutive.

È ancora vivo (e brucia) il ricordo del Progetto esecutivo  che  Roma Capitale e  RomaNatura, utilizzando i fondi della Comunità europea avevano messo in campo per la realizzazione di una Struttura recettiva  con centro di Divulgazione ambientale: era il così detto albergo diffuso, interventi finanziati per 1.930.000 € con  i fondi POR FESR Lazio 2007-2013. Poi il nulla di fatto,  I fondi, inspiegabilmente  restituiti e il progetto cancellato. Eravamo nel 2014: quella fu una brutta botta.

Oggi, grazie a una nuova stagione di iniziative e per l’attenzione che il Comune di Roma ha rivolto al Casale della Cervelletta, si dispone di un finanziamento di 2.000.000 di euro iscritto nel PNRR (linea Caput Mundi). Soggetto attuatore è la Soprintendenza  Speciale  Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ma il Comune di Roma ha già da tempo affidato all’Università di RomaTre incarico per uno studio  complessivo di “consolidamento statico e di restauro architettonico”. Il progetto è stato consegnato già da tempo e dovrebbe essere nelle disponibilità della Soprintendenza che dovrebbe così attivare gli interventi di restauro e consolidamento.

La loro definizione  permetterà poi  di concludere il  percorso partecipato finalizzato alla rifunzionalizzazione del Casale. Infatti, nei mesi passati, sono stati realizzati  tre incontri tra  il Comune di Roma, l’ Università RomaTre e Associazione Uniti per la Cervelletta  con il compito di produrre ipotesi e idee per una futura rifunzionalizzazione degli spazi del Casale: un percorso da completare   e che permetterebbe ulteriori investimenti.

Tutto a posto? Quasi certamente sì ma alcuni ritardi inquietano. Quando non si sente di avere la esatta conoscenza di tutti i passaggi, se il complesso dei fatti passati diventa reattivo sul presente, allora   la realtà tende a irrigidirsi e a produrre ansia. Un disagio che coinvolge i cittadini e le associazioni locali con i quali abbiamo un impegno comune  di democrazia e partecipazione.

Il 13 novembre sarà occasione per andare avanti nella consapevolezza delle cose da fare.


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