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Banksy arriva a Roma con la mostra “War, Capitalism & Liberty”
Fino al 4 settembre 2016 la street art entra nelle sale museali di Palazzo CipollaNelle sale di Palazzo Cipolla, in via del Corso 320, sono esposte fino al 4 settembre 2016, 150 opere dello street artist Banksy. Dal martedì alla domenica, dalle 11 alle 20, il Museo Fondazione Roma propone un artista che continua a preservare la sua identità rimanendo dietro un velo di mistero, ma che ha conquistato i cuori e le attenzioni di appassionati e conoscitori di questa nuova forma espressiva, la street art.
“War, Capitalism & Liberty” è il titolo della mostra: un’esposizione a cura di Stefano Antonelli e Francesca Mezzano, fondatori di 999Contemporary, e di Acoris Andipa, della Andipa Gallery di Londra, riferimento dell’artista.
Banksy, soprannome del più influente artista di strada al mondo, è conosciuto per le sue opere del tutto originali e allo stesso tempo attuali. Si è fatto notare e continua a destabilizzare gli equilibri quotidiani, attraverso una pratica che lo ha reso una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi: entrare nei musei più importanti del mondo ed appendere sue opere tra le altre già presenti; spesso è capitato che passassero giorni prima che ci si accorgesse degli intrusi.
Soprattutto in queste occasioni, i suoi temi preferiti sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l’aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici come ad nobili del diciottesimo secolo con in mano bombolette spray o dame di corte con maschere antigas. Uno dei suoi più famosi murales è quello con gli attori di “Pulp Fiction” che stringono banane anziché pistole.
Il writer britannico viene anche ricordato ed apprezzato per il suo senso critico civile, per il suo impegno a non rimanere in disparte, e l’azione che più ha attirato l’attenzione della politica internazionale è stata senz’altro quando nel 2005 ha realizzato dei murales sulla barriera di separazione israeliana, costruita dal governo nei territori della Cisgiordania. Si trattava di murales che rappresentavano, in un illusione tipica del trompe-l’oeil, veri e propri squarci nel muro che permettevano di “vedere” cosa c’è dall’altra parte.
L’artista ha lasciato la sua inconfondibile firma anche in Italia. A Napoli, in via Benedetto Croce, uno stencil che reinterpretava l’Estasi della beata Ludovica Albertoni del Bernini, raffigurata con in mano delle patatine e un panino, simboli del consumismo. In piazza dei Gerolomini è ancora visibile la cosiddetta Madonna con la pistola.
Guerra, capitalismo e libertà sono dunque i temi che toccati dalle opere dello street artist internazionale. Dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai esposti in precedenza, traggono ispirazione dalla realtà attuale in tutte le sue accezioni, positive e negative, dai conflitti che continuano a macchiare di sangue innocente, al disperato consumismo che ha preso il posto delle grandi ideologie del passato, al dibattuto concetto di libertà.
Il Museo Fondazione Roma ha riunito collezioni private da prestatori di tutto il mondo, ricreando un continuum dell’evoluzione dell’arte di Banksy nel corso della sua carriera. Un’esposizione no-profit di 150 opere, destinata anche e soprattutto alle scuole grazie ad una forte componente didattica, che porta la strada dentro le solenni stanze dell’arte classica. Tutti i giorni, tranne il lunedì, Palazzo Cipolla apre le porte ad un’occasione per scoprire nuovi scenari artistici, culturali e di attualità di livello internazionale.