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Da mesi, la Biblioteca della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è inaccessibile. La motivazione ufficiale? Lavori urgenti e non rinviabili. Ma a distanza di tempo, di operai e cantieri nemmeno l’ombra. Solo porte sbarrate, scaffali pieni di libri irraggiungibili e un silenzio che pesa come un macigno.
A denunciare la situazione è la Fp Cgil Roma Lazio. “I lavori non sono mai partiti e non esiste nemmeno un cronoprogramma”, tuona il sindacato, che ha chiesto chiarimenti ufficiali. Si parla di un necessario adeguamento impiantistico e normativo, ma l’attesa si sta trasformando in un limbo senza fine.
Dal luglio scorso, chi varcava la soglia della biblioteca per consultare testi e documenti si è trovato davanti a un’amara sorpresa: porte chiuse e nessuna indicazione sulla riapertura. Negli ultimi giorni, poi, anche il personale della Galleria è stato escluso dagli spazi. Ma il problema non si ferma qui.
Oltre alla biblioteca, sono stati interdetti anche l’Archivio bioiconografico e i laboratori di restauro, riducendo drasticamente i servizi offerti dall’istituzione. Un duro colpo per chi lavora nel mondo dell’arte, ma anche per studenti e studiosi che considerano la Gnam un punto di riferimento per la ricerca.
“Questa chiusura totale è un danno enorme per la comunità scientifica”, sottolinea la Fp Cgil. “La biblioteca non serve solo al personale interno e ai funzionari del Ministero, ma è un patrimonio collettivo. Non si può restare in attesa all’infinito”.
Se l’utenza è in difficoltà, la situazione per i lavoratori non è da meno. Senza un luogo dove operare, molti sono stati dislocati in altri uffici, con conseguenti difficoltà nel portare avanti le proprie mansioni.
Ma la decisione più discutibile riguarda lo smart working, che invece di essere potenziato è stato addirittura ridotto. Una scelta che, secondo il sindacato, aggrava ulteriormente il caos organizzativo.
“Ci aspettiamo un passo indietro da parte della direzione”, afferma la Fp Cgil. “Bisogna trovare soluzioni condivise, garantire un servizio temporaneo agli utenti e ripristinare condizioni di lavoro dignitose per i dipendenti”.
Non è la prima volta che la Gnam finisce nell’occhio del ciclone. Ad ottobre, la Galleria era già stata al centro di una bufera per aver ospitato la presentazione del libro di Italo Bocchino “Perché l’Italia è di destra”. Un evento che aveva scatenato proteste interne e portato alle dimissioni di tre membri del comitato scientifico.
Ora, il nodo della biblioteca si aggiunge a una situazione già tesa. Quanto ancora dovrà aspettare il pubblico per rivedere aperto uno degli spazi culturali più importanti della città?
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