Bike Sharing a Roma: guerra aperta, mezzi bloccati e sanzioni salate

Dopo diversi mesi di monitoraggio le aziende che gestiscono il servizio di micro mobilità dovranno pagare ingenti penali per non aver rispettato le linee guida sulla distribuzione dei mezzi sul territorio romano

Dopo mesi di monitoraggio, scattano le sanzioni per gli operatori di micromobilità in sharing a Roma. Il motivo? La mancata distribuzione dei mezzi secondo le linee guida, con una concentrazione eccessiva nel centro storico e una carenza in periferia.

Dott e Lime, due dei tre vincitori del bando dello scorso anno, saranno i più colpiti. I loro mezzi saranno bloccati per periodi variabili: monopattini Lime inutilizzabili dal 1° al 7 giugno e bike sharing Lime fermo dall’8 al 14 giugno. Per Dott, stop al servizio di bici elettriche dal 15 al 21 giugno.

Le sanzioni non si limitano allo stop dei mezzi. Dott e Lime dovranno pagare al Campidoglio canoni e penali milionari. Per Dott, la somma ammonta a 35.604 euro per i primi quattro mesi del 2024, di cui 24.373 euro di penali. Lime dovrà sborsare addirittura 116.208 euro, di cui 86.000 euro di penali. Bird, il terzo operatore, pagherà 37.798 euro, di cui 20.792 euro di penali.

Queste sanzioni sono il risultato di un monitoraggio costante da parte di Roma Servizi per la Mobilità, che utilizza i geolocalizzatori presenti su ogni mezzo per verificare la loro distribuzione sul territorio. L’obiettivo è quello di garantire un servizio più equo ed efficiente per tutti i cittadini, evitando una concentrazione eccessiva di mezzi in alcune zone a discapito di altre.

La situazione tra il Comune di Roma e gli operatori di sharing è tesa da tempo. Già a febbraio, durante un’audizione in commissione mobilità, l’assessore Patanè aveva annunciato una stretta sui controlli, rispondendo alle richieste di aiuto degli operatori per rivedere le agevolazioni legate all’abbonamento Metrebus.

Lo stop ai mezzi e le multe milionarie rappresentano un duro colpo per Dott e Lime. Resta da vedere se questa misura avrà l’effetto desiderato di spingere gli operatori a rispettare le regole o se porterà a un’ulteriore escalation del conflitto con il Comune di Roma.

Il futuro della micromobilità in sharing a Roma appare incerto. Il servizio è apprezzato da molti cittadini, ma deve trovare un equilibrio tra le esigenze degli utenti, degli operatori e dell’amministrazione comunale.


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