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Caos centrodestra – L’Italia e l’Europa – Niente mucche – Visto mai?

Fatti e misfatti di novembre 2016

Caos centrodestra

“Silvio Berlusconi, dichiarando ufficialmente che fare il “leader del centrodestra” ci vuole il consenso di tutti dell’area – e, qiundi, anche di quel Matteo Salvini che Alberto Parisi vorrebbe legare e lasciare lì alle foci del Po – ha praticamente mollato quello che era stato indicato com il suo fedele mandato. Non solo. Ha aggiunto che oggi, nel deserto della vera politica, vede soltanrto un “leader”: Matteo Renzi”.

Come mai un’uscita così clamorosa? L’età? Qualche bicchiere in più di Franciacorta? Oppure, più semplicemente, non è che Silvio Berlusconi abbia voluto cambiare parere: Renzi è sempre, sì, un dittatore, un antidemocratico, un fascista, ma è putroppo l’unico vero “leader”? Sia come sia, era da immaginarlo, l’uscita ha seminato il panico tra i suoi soliti vecchi colonnelli e sottotenenti. Alberto Parisi, ad esempio, non si sa se continuerà a collaborare, Giovanni Toti si è stretto ancor più sottobraccio a Matteo Salvini, Renato Brunetta ha ricevuto un colpo che lo ha abbassato di altri venti centimetri, a Giorgia Meloni, poverina, ha rischiato di inacidirsi il latte per il suo bebè, Raffale Fitto, il generale più piccolo delle varie piccole Armate Brancaleone di destra, ha così dato di matto: “Berlusconi lo annullerò io con le primarie”. Come andrà a finire? Magari davvero, alla fine, Matteo Renzi, se dovesse perdere il referendum e si dovesse andare a nuove elezioni, andrebbe a fare, con la benedizione di Silvio, il “leader” del centrodestra. Tanto…

L’Italia e l’Europa

“Il vignettista del “Corriere della sera”, Giannelli – nel disegnare il Commissario europero Jean Claude Junker e il “Premier” italiano Matteo Renzi impegnati in una gara di braccio di ferro, fa dire al primo: “Matteo, fino a quando durerà?” E Matteo: “Fino al 4 dicembre””.

Quattro dicembre, cioé, giorno del referendum. Comunque, astenendosi e non facendo più votare contro, ieri notte, sul bilancio Ue 2017, ha forse voluto rassicurare che, sì, l’ Italia resta sulle sue posizioni, ma ha voluto dare un segnale di ammorbidimento. Anche se per ora nella forma in quanto il bilancio Ue va approvato rigorosamente all’unanimità.

Niente mucche

“Se Renzi dovesse perdere il referendum costituzionale – ha dichiarato Pierluigi Bersani – può anche restare”.

Non gli metterà né a Palazzo Chigi né in Via del Nazareno, insomma, alcuna mucca di traverso. Ora forse, dopo questa rassicurazione, Matteo Renzi prenderà definitivamente, in caso di sconfitta al referendum costituzionale, di non dimettersi definitivamente dal Governo.

Visto mai?

“Il Mnistro Maria Elena Boschi – durante un comizio elettorale a Zurigo – stanca di essere contestata da una delle presenti – ha perso la pazienza e le ha detto: “Signora, venga allora lei al mio posto”.

La signora non ha approfittato. Se avesse approfittato,chissà, visto mai sarebbe stato meglio?


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