

Una semplice visita di routine si è trasformata in una tragedia. Una donna di 92 anni ha perso la vita in un laboratorio centro analisi (privato) della zona Conca d’Oro, a Roma, sabato primo febbraio.
Un malore improvviso l’ha colpita all’interno della struttura, ma quando è stato necessario un intervento d’urgenza, il medico non c’era e il defibrillatore era assente .
I sanitari del 118 sono arrivati in pochi minuti, ma non hanno potuto fare nulla per salvarla. La famiglia ora si interroga: la donna poteva essere salvata? Avrebbe avuto una possibilità se nel centro fosse stato presente un medico o un dispositivo salvavita?
Al momento del malore, oltre a un familiare della 92enne, nella struttura c’erano solo una segretaria e alcuni assistenti medici. Senza un medico e senza strumentazione d’emergenza, il personale ha chiamato il numero unico per le emergenze, ma l’anziana è spirata prima dell’arrivo dei soccorsi.
Sconvolti dalla perdita, i familiari hanno sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di Montesacro , che ha subito avviato un’indagine, inviando l’informativa alla Procura di Roma.
Sul caso stanno lavorando anche i Nas e la Asl , che hanno realizzato un sopralluogo nella struttura privata. Le prime verifiche hanno confermato i timori dei parenti: né un medico né un defibrillatore erano presenti nel centro al momento della tragedia .
La donna si era recata al centro analisi (privato) per un semplice esame, nulla che facesse presagire una situazione di rischio. Eppure, la fatalità ha colpito nel peggiore dei modi, lasciando aperti molti interrogativi.
Nelle prossime ore i carabinieri ascolteranno le responsabilità della struttura , mentre oggi potrebbe essere disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte del decesso.
Al momento, l’indagine è contro ignoti , ma una domanda resta sospesa nell’aria: si poteva fare di più per salvarle la vita?
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