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Car sharing: Arrivano i dispositivi intelligenti, per fermare i furbetti della sosta

Un'applicazione informerà in tempo reale gli ausiliari del traffico

Che in città parcheggiare (sopratutto nelle zone centrali) sia più tosto difficile, questo è ormai evidente. Se poi ci si mettono anche i furbetti destinati al Car sharing,dove molto spesso vengono utilizzati come normali spazi di sosta, con il risultato che le vetture effettivamente autorizzate ad occuparli rimangono senza un posto dove fermarsi, allora il discorso cambia.

Proprio per questo motivo è intervenuto l’assessore alla mobilità di Roma, Eugenio Patanè, che ha annunciato l’installazione di sensori che avvertiranno direttamente gli ausiliari del traffico di eventuali violazioni.

Un sensore di luce ambientale, uno ad infrarossi ed uno magnetico. Tre tecnologie diverse in un unico dispositivo che servirà per il monitoraggio e il controllo della sosta negli stalli dedicati al car sharing di Roma Capitale, gestito da Roma Mobilità. Gli strumenti verranno installati nei 377 posteggi della Capitale, dedicati ai 200 veicoli attualmente in dotazione.

All’interno di ogni automobile, per il riconoscimento automatico dei veicoli car sharing, è stato installato un dispositivo autoalimentato – cosiddetto token o trasponder – dotato di connessione bluetooth in grado di comunicare, al momento del parcheggio, al sensore di stallo un codice identificativo univoco. A supporto degli ausiliari del traffico è stata, inoltre, sviluppata un’applicazione che segnala su lista e su mappa le aree dove è presente una violazione.

“Questa misura rappresenta, sia per la soluzione tecnologica adottata che per i volumi la più completa esperienza condotta in Italia e che ha ulteriori possibili sviluppi futuri in altri contesti per garantire il rispetto delle regole – scrive, sui social, l’assessore Patanè – gli stessi dispositivi, già sperimentati per la sosta dei bus turistici, potranno infatti essere utilizzati ad esempio per i parcheggi disabili e per gli stalli del carico e scarico merci”.


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