![](https://abitarearoma.it/wp/wp-content/uploads/2024/07/Ignorante-con-pugno.jpg)
![](https://abitarearoma.it/wp/wp-content/uploads/2024/07/Ignorante-con-pugno.jpg)
Ogni anno lo stesso quesito: dottore quante castagne posso mangiare?
La risposta corretta è quattro castagne a fine cena per due o tre volte, magari togliendo in quel frangente il carboidrato… ma io dico sempre di farsi una singola “scorpacciata con il vino rosso” e poi non se ne parla più!!!
Le castagne sono i frutti di alberi del genere Castanea, appartenente alla famiglia delle Fagaceae, di cui esistono quattro specie principali: Castanea vulgaris o sativa in Europa, Castanea dentata in Nord America, Castanea mollissima in Cina e Castanea crenata in Giappone.
Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) attribuisce l’origine della coltura all’Asia Minore e conferma la diffusione del frutto in Italia; Plinio si sofferma sull’utilizzo del frutto in ambito culinario: «…Sono più buone da mangiare se tostate; vengono anche macinate e costituiscono una sorta di surrogato del pane durante il digiuno delle donne» (Plinio fa riferimento ai culti femminili di Cibele, di Cerere e di Iside, in cui era proibito l’uso di cereali, sostituiti con pane di castagne).
100 g di castagne (Castanea vulgaris) apportano 165 Calorie ripartite come segue:
84% carboidrati
7% proteine
9% lipidi
55,8 g di acqua
2,9 g di proteine
1,7 g di lipidi
25,3 g di amido
8,9 g di zuccheri solubili
4,7 g di fibra, di cui
0,37 g di fibre solubili
4,33 g di fibre insolubili
1,11 mg di niacina
0,28 mg di riboflavina
0,08 mg di tiamina
395 g di potassio
30 mg di calcio
81 mg di fosforo
9 mg di sodio
0,9 mg di ferro
0,4 g di rame
Non risultano condizioni in cui il consumo di castagne potrebbe interferire con farmaci o altre sostanze.
In Italia la stagione delle castagne va da ottobre a dicembre.
L’elevato contenuto di fibre caratteristico delle castagne le rende un cibo a basso indice glicemico adatto ad evitare pericolosi picchi nelle concentrazioni di zuccheri nel sangue.
Al contrario, rispetto ad altra frutta a guscio, questi frutti sono meno ricchi in ossalato, molecola che può favorire la formazione di calcoli renali.
Il punto di forza delle castagne è però un altro perché a fronte di un contenuto in lipidi inferiore rispetto a quello caratteristico di altra frutta a guscio si tratta di una buona fonte di acidi grassi essenziali importanti sia per un corretto sviluppo durante l’infanzia che per mantenersi in salute nell’età adulta, soprattutto di acido linoleico.
Le castagne sono inoltre una fonte di acido oleico, lo stesso acido grasso monoinsaturo cui sono imputabili diversi benefici per la salute associati al consumo di olio d’oliva.
https://www.facebook.com/BONUMVITAENUTRIZIONE
https://it.wikipedia.org/Gaio Plinio Secondo. 77-78 d.C..Naturalis Historia, luogo di pubblicazione sconosciuto, XV e XVII libro in Botanica