Chiusura del Centro Carni e pericoli per la salute dei romani

La scomparsa del mattatoio comunale lascia ai privati la gestione delle carni a Roma. Meno controlli, più pericoli per la salute

Dopo l’assessore Meloni, che ha chiesto all’Avvocatura comunale come procedere per smantellare il Centro Carni  di viale Togliatti, anche il direttore generale dell’AMA Stefano Bina, nella Commissione comunale Bilancio del 13 ottobre 2017, ha espresso la volontà di trasferire gli operatori al CAR di Guidonia e di liberare l’area (ceduta dall’allora sindaco Alemanno all’Ama) per venderla ai privati e ripianare così i debiti AMA con le banche.

Per bloccare questa scellerata scelta della Giunta Raggi il Coordinamento Popolare contro la speculazione sul Centro Carni  ha ripreso la mobilitazione per bloccare il trasferimento degli operatori al Car di Guidonia, rilanciando anche un progetto di sviluppo produttivo che consenta agli operatori del mercato dei fiori e del mercato ittico di occupare gli spazi inutilizzati e di trasformare l’area in un vero e proprio Centro ingrosso alimentare e dei fiori.

Con questi obiettivi il Coordinamento Popolare parteciperà insieme ai lavoratori:

  • all’incontro di mercoledì 18 ottobre con la Commissione Trasparenza del Comune di Roma per capire le reali intenzioni dell’assessore Meloni, che a maggio aveva sposato il progetto del Centro ingrosso a viale Togliatti, mentre da agosto sta lavorando per il trasferimento al CAR;
  • alla manifestazione del 19 ottobre alle 15:00 in via dei Cerchi, davanti all’Assessorato comunale per le attività produttive;
  • all’incontro del 30 ottobre presso l’aula magna del Centro Carni con il Presidente Boccuzzi e i tecnici di Risorse per Roma per discutere sul futuro del Centro Carni .

Il Coordinamento Popolare ha denunciato in più occasioni quanto sia devastante l’impatto sul territorio del progetto approvato sotto la giunta Alemanno, che prevede oltre 2000 appartamenti in quell’area, ma forse è passato in secondo piano l’impatto sulla salute dei romani, che può derivare dalla chiusura del mattatoio comunale, che rappresenta la più grande struttura pubblica del centro Italia per la macellazione delle carni.

Infatti, il progetto per il trasferimento degli attuali operatori a Guidonia prevede esclusivamente la costruzione di alcuni box commerciali per le loro attività di vendita all’ingrosso, senza prevedere un nuovo mattatoio comunale per gli elevati costi di costruzione.

Quest’anno circa 100.000 capi saranno trattati dal mattatoio comunale del Centro Carni , sotto il controllo diretto e costante dei veterinari Asl che vi prestano stabilmente servizio.   Con la chiusura del Centro Carni  tutto il processo di macellazione sarà gestito dai privati, con un minore controllo dei veterinari pubblici e con il probabile incremento della macellazione clandestina. Anche le operazioni di trattamento degli animali morti o infetti, oggi effettuato in sicurezza all’interno del Centro Carni , verrebbe interamente affidato ai privati con minori certezze sanitarie e con nuovi costi a carico del Comune.

Inoltre, la presenza del mattatoio comunale ha consentito di calmierare i prezzi delle carni a Roma, cosa che non sarebbe più garantita da un monopolio di grandi gruppi privati, che potrebbero fissare i prezzi a loro piacimento.

Chiudere il più grande mattatoio comunale del Centro Italia per fare cassa e speculazione edilizia sarebbe quindi una grave responsabilità della Giunta Raggi, non solo per l’impatto sul territorio degli oltre 6000 nuovi residenti in un contesto urbano già densificato, ma per l’aumento dei rischi nella sicurezza alimentare e per il costo delle carni a Roma e nelle zone che oggi utilizzano la struttura del Centro Carni  di viale Togliatti

Per questo la mobilitazione dei lavoratori e del Coordinamento Popolare continuerà, dopo l’incontro del 18 ottobre, con la manifestazione del 19 ottobre in via dei Cerchi e con l’incontro del 30 ottobre presso l’aula magna del Centro Carni .

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