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Clemente Scifoni, partigiano di Torpignattara

Dal pomeriggio del 25 aprile 2022, in piazza della Marranella, a non molta distanza dalla sua abitazione, una lapide ricorda il contributo dato da Clemente Scifoni alla Lotta di Liberazione dal nazifascismo, tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944.

La lapide, frutto dell’iniziativa dell’ANPI di Villa Gordiani, è posta all’interno del giardinetto a forma di triangolo che fa da spartitraffico tra la via dell’acqua Bullicante e via della Marranella, una piccola area restituita al decoro e riempita di fiori grazie ai volontari di Noi Torpigna – ODV.

Conoscevo bene il partigiano Scifoni, che ci ha lasciato il 14 gennaio del 2021, all’età di 95 anni. L’avevo incontrato per la prima volta nel 1972: un uomo gentile, pacato, umile, discreto, di pochissime parole. Siamo diventati amici e, nel corso del tempo e della mia carriera di docente, sono riuscito a trascinarlo molte volte a scuola per fargli raccontare alcuni episodi del suo periodo di combattente e coraggioso partigiano.

Ricordo che, a chi gli chiedeva perché avesse deciso, a 18 anni, di prendere le armi, rischiando la vita, per combattere i nazifascisti, rispondeva invariabilmente: “Non mi piacevano le armi, non mi sono mai piaciute. Ma non potevo voltarmi dall’altra parte, non potevo restare indifferente o in attesa che gli Alleati ci venissero a liberare. Qualcuno doveva pure combattere, altrimenti che Resistenza sarebbe stata?”.

Ricordo con grande emozione e nostalgia quell’escursione-pellegrinaggio che, insieme a Rosario Bentivegna e altri amici e compagni, facemmo sul monte Tancia in occasione del 25 aprile 1995; quando giungemmo al cippo sull’Arcucciola (una delle cime del Tancia, luogo della grande battaglia contro i tedeschi del 7 aprile 1944, nella quale anche Clemente era presente), lo vidi commuoversi fino alle lacrime nel leggere i nomi dei suoi compagni rimasti uccisi al termine del tremendo scontro: Bruno Bruni, Franco Bruni, Giordano Sangalli, tutti ragazzi di Torpignattara, giovani e indimenticabili e in quel momento inconsapevoli eroi.
Un eroe suo malgrado anche Clemente, quindi, ma in quei durissimi mesi era necessaria la presenza di eroi umili, popolari, determinati a riportare l’Italia alla libertà e alla democrazia. E Clemente Scifoni fu uno di quegli eroi che, con il loro sacrificio, fondarono la nostra Repubblica, i suoi valori sanciti dalla Costituzione, e posero le basi per la Ricostruzione del Paese.
Grazie ancora, Clemente.
Il popolo di Torpignattara ti ricorderà sempre.


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