Concluso con successo “Radici Sentieri Canti”
Il festival della musica tradizionale regionale italiana è stato organizzato dal 24 al 27 settembre 2020 dal Centro Studi Atelier Centodue di TorpignattaraSi è concluso con successo il festival della musica tradizionale regionale italiana, RADICI SENTIERI E CANTI, organizzato dal Centro Studi Atelier Centodue di Torpignattara, presso il Teatro Centrale Preneste, svoltosi dal 24 al 27 settembre.
Ecco qui resoconto della presidente del Centro Studi Atelier Centodue, Fabiana Avoli
Al centro della scena una sedia, un leggio, un taccuino di poesie, un sacchetto di carta, un solo microfono lontano…
Così appare il palco dell’ultimo concerto della rassegna “Radici Sentieri Canti” in programma al Teatro Centrale Preneste da Giovedi 24 a Domenica 27 Settembre 2020 organizzata dal Centro Studi Atelier.
Nell’ultima settimana di un’estate incerta e vulnerabile, in un tempo sospeso e dissolto, ci accompagna il suono cadenzato della pioggia. Ma noi siamo dentro, siamo in un teatro, si…siamo dentro ad un teatro!!! Un piccolo teatro di quartiere che ci avvolge, ci accoglie e ci rinfranca.
Le incertezze e le fragilità del tempo precedente come per incanto spariscono all’udire della splendida voce di un’intensa Sara Modigliani che insieme a Stefania Placidi aprono il primo concerto della rassegna, con le note di antichi canti d’amore e serenate.
Il secondo giorno è la volta del grande Nando Citarella, accompagnato alla chitarra dal Maestro Salvatore Rotunno e con la partecipazione dell’Equivox Ensemble, che presentano un repertorio di canti antichi del lavoro e dei popoli. E ancora… Lucilla Galeazzi insieme a Stefania Placidi, nuovamente sul palco per la serata di Sabato, ci trasportano nelle terre della Sabina, nelle terre Umbre, e in quelle di una Roma d’altri tempi.
Passando dal blues del seminario di Lucia Volpicelli alle Tammurriate del Maestro Carmine Bruno, siamo giunti all’ultimo giorno della rassegna, con i concerti di due solisti d’eccezione che ci riportano alle radici della musica attraverso il tamburo e il canto. E allora tutti svegli presto domenica mattina per ascoltare il dirompente e adrenalinizzante concerto di sole percussioni di Carmine Bruno che ci racconta il suo percorso in musica, dalla terra d’origine fino alle esplorazioni d’avanguardia.
Arriviamo così a domenica sera, con al centro della scena una sedia, un leggio, un taccuino di poesie, un sacchetto di carta e un solo microfono lontano…L’ultima ospite della rassegna è Anna Maria Civico, con la sua voce sola, sospesa sul palco, avvolta da una luce fioca e da un profondo e contemplativo silenzio. Il suo canto ancestrale ci accompagna verso il finale di questo andare, con un’ ultima ninna nanna, sussurrata e dissolta, donata alla notte…
La nostra emozione è immensa, perché finalmente la musica ha ritrovato il suo luogo, il suo respiro, il suo espandersi.
Ringraziamo tutti i Maestri, i Musicisti e gli Artisti che hanno saputo creare questa magia.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto senza i quali tutto ciò non sarebbe stato possibile e ovviamente un grazie speciale a tutto il pubblico partecipante che ha riempito il teatro di entusiasmo.
Come ha detto qualcuno tra il pubblico “Come prima edizione è andata alla grande!”
E allora continuiamo a sognare per la seconda…