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Coronavirus: “Nella fase 2 trovare soluzioni condivise per i non vedenti”

Lo dichiara Francesco Figliomeni, vice presidente dell’Assemblea Capitolina e responsabile nazionale di Fratelli d’Italia per le politiche sociali

“Il trasporto pubblico nella fase 2 presenta molte preoccupazioni date dalle incognite di come l’Amministrazione intenda muoversi, ma preoccupa ancor di più il fatto che non siano stati pensati dei protocolli per i disabili. Nel caso specifico dei ciechi e degli ipovedenti, il contingentamento degli accessi ai mezzi di trasporto creerà molti problemi, in quanto non potendo contare sull’automobile, dovranno avere delle soluzioni alternative in grado di tener conto della loro difficoltà a muoversi.

“Tante le criticità che si presenteranno alla ripartenza della fase 2, infatti l’Amministrazione pentastellata sta lanciando in questi giorni misure alternative al trasporto pubblico, quali la ciclabilità e la micromobilità, scelte che potrebbero causare incidenti a chi, non potendo evitare biciclette e monopattini elettrici, si troverebbe senza saperlo ad invadere il tratto riservato alle due ruote, delimitato esclusivamente da strisce colorate, per non parlare dell’accompagnatore delle persone con deficit visivo, il quale non potrà stabilire una distanza superiore al metro. Abbiamo predisposto una mozione per richiedere un tavolo istituzionale con i rappresentanti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con i quali concordare misure alternative e condivise per questa fase delicata di ripresa, che tenga conto delle esigenze delle persone con disabilità visiva”.

Lo dichiara Francesco Figliomeni, vice presidente dell’Assemblea Capitolina e responsabile nazionale di Fratelli d’Italia per le politiche sociali.


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