

All’orizzonte, c’è anche il tratto T1 della metro C, che collegherà Farnesina a Clodio/Mazzini. Le talpe inizieranno a scavare nel 2026, promette il Campidoglio
Una linea che oggi si ferma a piazza Mancini, ma che domani potrebbe arrivare fino alla stazione di Vigna Clara, cucendo insieme pezzi di città divisi dal traffico, dall’assenza di alternative e da una rete di trasporti ancora troppo sbilanciata verso il centro. Roma nord guarda al futuro e lo fa sui binari del tram 2.
Il Comune ha messo nero su bianco il progetto: sette proposte al Ministero delle Infrastrutture per un totale di 1,6 miliardi di euro. Tra queste, spicca il prolungamento del tram 2, una linea pensata per cambiare il volto – e il tempo quotidiano – di migliaia di residenti e pendolari. Costo stimato: 104 milioni di euro. Obiettivo: restituire spazio, aria e minuti preziosi a chi oggi resta imbottigliato lungo Ponte Milvio e Corso Francia.
Il nuovo tracciato si estenderà per circa 3 chilometri in direzione nord e altrettanti verso sud, con sei fermate strategiche distanziate ogni 400 metri. Partenza da piazza Mancini, passaggio su ponte Duca d’Aosta, poi Giardini del Pinturicchio, lungotevere Maresciallo Diaz, fino a dividere il percorso tra viale Tor di Quinto (direzione nord) e via Flaminia Vecchia (direzione sud), per arrivare infine alla stazione FS di Vigna Clara.
Un’opera pensata con sede riservata per i tram, che punta a trasportare fino a 31.000 passeggeri al giorno, 1.400 nelle ore di punta. Una risposta concreta, moderna e sostenibile al nodo del traffico che da anni soffoca i quartieri del XV Municipio.
Ma non è solo un progetto tecnico. È anche – e forse soprattutto – un processo politico e sociale. Il Municipio XV ha deciso di coinvolgere direttamente cittadini, associazioni e comitati in un percorso partecipato che prenderà il via il 4 giugno, con una serie di incontri pubblici organizzati insieme al Clan Lhotse del gruppo scout Roma 24.
“Non sarà un rituale formale – spiega Giovanni Forti, presidente della Commissione Mobilità – ma una scelta politica radicale. Vogliamo costruire il cambiamento insieme a chi vive ogni giorno questi spazi, ascoltare dubbi, raccogliere proposte. Il tram è più di un mezzo: è una leva per cambiare il modo in cui viviamo la città”.
Per molti, la riapertura della stazione FS di Vigna Clara dopo oltre trent’anni di oblio – rimasta chiusa dai Mondiali del ’90 fino al 2022 – è stato il segnale che qualcosa, finalmente, si muove.
Ora il progetto del tram sembra voler completare una rivoluzione silenziosa ma concreta, capace di riportare Roma nord dentro il flusso metropolitano della Capitale.
E non finisce qui. All’orizzonte, c’è anche il tratto T1 della metro C, che collegherà Farnesina a Clodio/Mazzini. Le talpe inizieranno a scavare nel 2026, promette il Campidoglio, per un investimento da 890 milioni di euro.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.