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Daniela Circelli, investita e uccisa sulle strisce a Tivoli: preso il pirata della strada

L'acquisizione delle immagini, insieme ai tanti accertamenti tecnici e alle testimonianze raccolte, ha permesso di ricostruire la dinamica dei fatti

Incastrato dalle immagini, il responsabile dell’orribile incidente che ha tolto la vita a Daniela Circelli è stato finalmente arrestato.

Il cittadino egiziano di 26 anni, che si era dato alla fuga dopo aver travolto e ucciso la trentanovenne, è stato bloccato grazie all’incredibile lavoro degli investigatori.

Daniela, giovane mamma e imprenditrice, stava attraversando le strisce pedonali sulla via Tiburtina a Tivoli Terme intorno alla mezzanotte dell’8 settembre, diretta verso il lavoro presso la sede Amazon di Settecamini, quando è stata colpita dalla Volkswagen Golf guidata dal 26enne.

L’arresto del ventiseienne, accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e calunnia, segna una vittoria significativa per la giustizia.

Inizialmente, l’uomo aveva cercato di scaricare la colpa sull’amico, sostenendo di essere solo un passeggero. Tuttavia, le prove non hanno lasciato spazio a dubbi.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Tivoli Terme sotto la direzione della Procura, hanno coinvolto un sofisticato sistema di sorveglianza e analisi. Grazie all’acquisizione e all’incrocio dei dati provenienti da 19 telecamere, oltre a numerosi accertamenti tecnici e testimonianze, è stata ricostruita con precisione la dinamica dell’incidente.

La Golf, lanciata a oltre 100 km/h, ha sorpassato una vettura ferma che aveva ceduto il passo a Daniela, lanciandola per 40 metri e proseguendo senza fermarsi a prestare soccorso.

Il veicolo è stato rintracciato il giorno successivo con il logo frontale distrutto dall’impatto. Ulteriori perizie sulla Golf forniranno dettagli cruciali per il caso. “Le prove raccolte – dichiarano dalla Procura – unite al rischio elevato di fuga, hanno portato alla richiesta e all’ottenimento di un’ordinanza di custodia cautelare. Il 26enne è stato arrestato e trasferito al carcere di Rebibbia senza il necessario interrogatorio preliminare, a causa della concreta possibilità di fuga”. L’individuo, regolarmente impiegato al Car, ora affronta accuse gravissime.

Quella notte, la Golf aveva superato a tutta velocità una seconda auto, una BMW, che si era fermata per far passare Daniela sotto una pioggia battente.

Testimoni hanno riferito che la BMW aveva schivato la donna con una manovra rapida poco prima dell’incidente. L’indagine continua a esaminare il coinvolgimento di questo secondo veicolo, poiché sembra esserci stata una gara o un inseguimento tra le due auto.


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