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Il deposito ATAC di Tor Sapienza apre le porte e si mostra in tutta la sua bellezza

Progettato da Pier Luigi Nervi e realizzato a cavallo degli anni ’60, rappresenta un momento importante nella grande opera del geniale progettista

Domenica 17 aprile, ore 10, Via Prenestina, 605, dalla rimessa ATAC di Tor Sapienza è iniziato un nuovo tour nella grande bellezza della periferia di Roma delle associazioni Omnia Urbes, Amici del Parco, Ars Ludica e Periferie da tempo impegnate nella valorizzazione e nella divulgazione del patrimonio del territorio,  e che hanno avuto la possibilità di far entrare un gruppo di appassionati e conoscitori all’interno della rimessa Atac di Tor Sapienza, opera di un grande innovatore: Pier Luigi Nervi.

Un sentito ringraziamento va rivolto all’ufficio Direzione Comunicazione e Relazioni Istituzionali, che ha permesso la realizzazione di questa visita superando alcuni ostacoli burocratici (che purtroppo non mancano mai).

depositoatacDavanti agli occhi dei visitatori si è rivelato un complesso industriale che è noto ai residenti del municipio che vi si imbattono dall’esterno, superficialmente, viaggiando lungo la Prenestina.

Un complesso industriale. noto alle maestranze che vi lavorano, ma che è poco conosciuto dai numerosi passanti che ogni giorno percorrono la via Prenestina, .

Il deposito ATAC è un luogo di lavoro, vero, ma è anche la testimonianza, sul nostro territoiro, di un grande genio dell’architettura e dell’ingegneria contemporanea.

Infatti, progettato da Pier Luigi Nervi (autore, tra l’altro, a Roma, della famosa Aula Paolo VI in Vaticano, del Palazzetto dello sport, del Palaeur, dello Stadio Flaminio), è stato realizzato a cavallo degli anni ’60 del secolo scorso e rappresenta un momento importante nella grande opera del geniale progettista.

Entrare nel deposito è stato emozionante per i visitatori e anche per chi scrive, un momento intenso, desiderato da molto tempo, fin da quando bambina si vedevano entrare ed uscire gli autobus da quel grande/immenso deposito.

Cosa c’era al suo interno? Dove riposavano gli autobus? Come venivano riparati?

Finalmente la curiosità è stata soddisfatta.

I visitatori hanno potuto ammirare le strutture progettatate e realizzate da Pier Luigi Nervi, hanno potuto conoscere meglio le tecniche di costruzione e di utilizzo dei diversi materiali, e sono potuti entrare nelle autoficine (ancora oggi molto funzionali): hanno visto da vicino operatori al lavoro, mezzi in riparazione, attrezzi e strumenti per permettere le verifiche necessarie alla messa in strada dei tanti mezzi che ogni giorno escono dal deposito.

Insomma un luogo che merita di essere visitato ed aperto alle scolaresche del V municipio e non solo.

Il sito archeologico di Casa Rossa

Scoperta nella scoperta, proprio a lato del Deposito dell’Atac, gli ospiti hanno potuto ammirare da vicino il sito archeologico di Casa Rossa, un’area sepolcrale romana datata al II secolo d.C..

Casa RossaDa via Prenestina si nota poco, si intravede appena, coperto dalle cancellate. Bisogna fermarsi e porre particolare attenzione per vederlo, ma osservato da vicino, ai fortunati visitatori si è aperta la visione di un altro frammento della bimillenaria storia di Roma e dell’antichissima Via Gabina (oggi meglio conosciuta come via Prenestina): sepolture, muri in opera reticolata, un antico sepolcro di marmo, un tratto, tuttora basolato, di un diverticolo dell’antica strada romana, fosse, scavi nel banco, cave…. un insieme che ci racconta di un altro mondo quello nel quale vivevano gli antichi abitanti e frequentatori del nostro territorio.

Decathlon opera innovativa di Nervi

Terminata la duplice visita non si poteva non andare a vedere l’altro complesso imdustriale costruito sempre da Nervi e sempre sulla via Prenestina: l’ex Lanificio Gatti, oggi Decathlon Prenestina. (In altri articoli precedenti, sempre in questo giornale, già ne abbiamo parlato: La Prenestina moderna, una strada tutta da scoprire, Politecnico di Zurigo in visita lungo la via Prenestina alla scoperta di Nervi).

parcheggioQui, grazie anche all’impegno del direttore della struttura Emanuele Vagni, il gruppo ha potuto, prima rinfrancarsi con una degustazione di prodotti biologici di Biosolidale srl, e poi ammirare le linee architettoniche della struttura e soprattutto il parcheggio sotterraneo, realizzato con il sistema del “ferrocemento” e con  il celebre “solaio a nervature isostatiche”.

Una giornata magnifica, goduta sia dagli organizzatori che dai visitatori, vissuta nella scoperta di tesori spesso sconosciuti e, purtroppo, poco o per nulla valorizzati, da ripetere e proporre a quanti vogliano scoprire le numerose bellezze presenti sul nostro territorio.

Alla prossima!


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