Finita l’occupazione del piazzale della metro Ponte Mammolo

Tolte le tende degli ultimi migranti che sono stati trasferiti in un immobile del Comune di Roma

Dopo quasi tre mesi, è finita l’occupazione del piazzale della fermata della metropolitana Ponte Mammolo da parte dei profughi eritrei, provenienti dal campo adiacente sgomberato a metà maggio. Dunque, il piazzale torna ad essere punto di arrivo e di sosta per i pullman turistici ed abbandona quell’improbabile scopo di “cittadella” dei ragazzi africani.

piazzale ponte mammolo1L’assessore Francesca Danese ha dichiarato: “Abbiamo trovato una sistemazione temporanea in un immobile di proprietà del Comune di Roma, le persone sono state trasferite in questi giorni e saranno poi incanalate in un percorso più ampio di inclusione. Solo cinque, dei 28 rifugiati, hanno rifiutato la soluzione che gli abbiamo proposto -spiega Danese – altri 97 sono stati inseriti in questi mesi in situazioni di autogestione”.

Per evitare tensioni nei territori e rispettare la privacy dei rifugiati, vige il più stretto riserbo sulle strutture e i quartieri dove sono stati sistemati i migranti. Quello che si sa è che sono stati anche avviati dei percorsi di inserimento lavorativo, attraverso borse lavoro.

piazzale ponte mammoloQuanto alla situazione del piazzale e del campo sgomberato, dove ci sono ancora detriti e macerie, Danese annuncia che presto l’area verrà bonificata e riqualificata. “Abbiamo chiesto all’Ama di pulire – ha spiegato l’assessore – poi con i ragazzi eritrei e tutte le associazioni che in questi mesi si sono date da fare per loro stiamo pensando a un’operazione di restituzione verso la città, l’idea è di farci un parco”.

Va sottolineato il lodevole buon senso dei residenti che ha accompagnato questi roventi (in tutti i sensi) mesi. Solidarietà è stata la parola d’ordine. Evitate guerre fra poveri ed episodi di razzismo. L’azienda Decathlon ha addirittura donato le tende dove giacevano i migranti.

piazzale ponte mammolo2Possiamo esprimere una parziale  soddisfazione, perché adesso inizia la fase più importante ovvero la bonifica dell’area dove erano presenti le baracche, ridotte, ad oggi, ad un cumulo di macerie e sporcizia. Parlando con il Presidente del IV Municipio, Emiliano Sciascia, ci fu assicurato che la bonifica sarebbe stata attuata “dopo l’estate” e perciò ad intuito si potrebbe presumere tra settembre ed ottobre. Si parla della realizzazione di un giardino/parco ma Sciascia ha ammesso: “Bisogna trovare la soluzione più funzionale con le poche risorse che abbiamo”.

E’ molto invitante la proposta del giardino/parco, ma è banale, quanto essenziale, ribadire che qualora non vi sia un’adeguata manutenzione nel tempo, ci si ritroverebbe nella situazione di deplorevole degrado che ha accompagnato in questi anni i residenti di via delle Messi d’Oro.

In questa situazione di disagio hanno vinto i cittadini, utilizzando il buon senso come detto in precedenza. Adesso andrebbero pagati con la stessa moneta e non esasperandoli, riqualificando al più presto quell’area.


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