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Ginger & Fred al Teatro Quirino

Con Monica Guerritore, che ha curato anche la regia, Adele Bonetti nella parte di Ginger e Massimiliano Vado nella parte di Fred (Pippo Botticella)
Contrariamente ad una certa consolidata tradizione, che prevedeva la riduzione (o versione) cinematografica di famose pièces teatrali, da qualche anno avviene il contrario: in carenza di nuovi drammi e in presenza di un’inflazione di vecchie opere più e più volte messe in scena in modalità spesso revisionate e aggiornate ai mutati gusti del pubblico, si vanno a prendere vecchi film di successo, li si adatta alle esigenze e ai limiti di una location molto ridotta rispetto alle risorse e alle opportunità offerte dal cinema, e li si offre agli spettatori delle sale teatrali, molto spesso con discreti risultati sul piano dell’accoglienza da parte degli affezionati amanti del teatro. Anche Monica Guerritore, non più legata sul piano artistico e sentimentale ad un vecchio lupo di palcoscenico come Gabriele Lavia, ma liberissima di scegliere e di spaziare su un repertorio molto ampio, non fa eccezione a questa nuova tendenza.
Essendo dotata di grande intelligenza e di una lunghissima esperienza, è andata ad imbattersi (adattandolo per il teatro) in uno degli ultimi e più teneri e nostalgici film di Fellini: Ginger e Fred, storia di due protagonisti di secondo piano di un genere tipicamente italiano (il varietà) che, dopo aver calcato le scene dei teatri di provincia per molti anni, ed essersi separati per circa un ventennio, per motivi del tutto casuali vengono rintracciati da un’importante rete televisiva privata (ogni riferimento alle TV berlusconiane è fortemente voluto) per uno spettacolo natalizio in cui dovranno esibirsi insieme con molte altre “vecchie glorie” distintesi, al pari di loro, nell’imitazione di notissimi personaggi dello spettacolo e della cultura in genere.
L’esibizione televisiva è l’occasione, per i due attempati attori, di prendere coscienza dei passati reciproci torti e degli equivoci sentimentali che hanno caratterizzato i loro rapporti, sia sul piano personale che artistico, in altri termini di ciò che poteva essere e diventare e che invece non si è realizzato.
Il film di Fellini era anche una sorta di “canto del cigno” tanto per lui, quanto per i due grandi protagonisti: la moglie Giulietta Masina (Ginger) e il suo antico alter-ego Marcello Mastroianni, anch’essi ormai agli sgoccioli della carriera. Così come era alla fine del suo percorso anche un altro anziano “felliniano” doc come Franco Fabrizi, al quale venne affidato il ruolo del cinico presentatore. Ma, oltre a questi aspetti di carattere personale (una sorta di sguardo rivolto al proprio passato in quanto artista acclamato e geniale e in quanto marito non sempre esemplare), il film si proponeva come feroce satira ad una TV commerciale sempre più aggressiva, tracimante nella raccolta della pubblicità e nella ricerca del massimo profitto, veicolo e strumento di messaggi politici e culturali in senso lato, fondamentalmente diseducativa per le coscienze delle giovani e vecchie generazioni.
Nello spettacolo teatrale, per il quale la Guerritore ha voluto sottolineare, perfino nella locandina, il debito contratto con gli autori del film (Fellini, Guerra e Pinelli), questi due importanti aspetti emergono (soprattutto nella seconda parte) con sufficiente e convincente energia, così come emergono quelle caratteristiche surreali, patetiche e grottesche, che rappresentano le peculiarità della maggior parte dei personaggi che si muovono intorno ai due anziani Adele-Ginger e Pippo-Fred.
Considerata la benevola e divertita accoglienza del pubblico presente allo spettacolo di venerdì 19 gennaio 2024, nonché lo spontaneo coinvolgimento del pubblico nei passaggi nei quali veniva espressamente richiesto dal conduttore dell’immaginario spettacolo televisivo, mi pare si possa fornire, di questa prova della Guerritore e della sua troupe (in primis Massimiliano Vado nel ruolo di Fred) un giudizio più che positivo.
Teatro Quirino:
GINGER E FRED,
dal film di Federico Fellini (1986), soggetto e sceneggiatura di Fellini, Tonino Guerra e Tullio Pinelli.
Adattamento per il teatro di Monica Guerritore, che ha curato anche la regia.
Con Monica Guerritore nella parte di Ginger (Adele Bonetti) e Massimiliano Vado nella parte di Fred (Pippo Botticella).

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