“Giulio Cesare, indagine sulle Idi di marzo” di Marisa Ranieri Panetta

Dialoghi in Curia con la presentazione del volume e un concerto degli allievi del M° Stella Parenti

Il Direttore del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, in occasione delle Idi di marzo 2022, è stata la promotrice di due raffinati eventi: un concerto (Giulio Cesare di G. F. Haendel) degli allievi del M° Stella Parenti e la presentazione dell’ultimo libro di Marisa Ranieri Panetta (Giulio Cesare, indagine sulle Idi di marzo).

Luogo dell’evento: la Curia Iulia.

A dire il vero il 15 marzo 2022 tutto sembrava fuorché un giorno nefasto: il sole splendente, il tepore primaverile, il Foro gremito, le comparse romane a recitare (non proprio come Marlon Brando o Vittorio Gassman) la tragedia di William Shakespeare.

Entriamo, emozionati, nella Curia Iulia: bellissima, da una parte il palcoscenico con Daniele Perri (al pianoforte), Valeria De Carolis (flauto traverso), Yan Jiayi (soprano), Sara Tiburzi (mezzosoprano), Marco Ciardo (tenore), dall’altra il pubblico estasiato per il luogo storico e per il concerto.

L’antico Senato Romano conserva intatto il fascino e l’acustica perfetta, inutile sarebbe l’amplificazione, soprattutto per un’opera lirica, ma le esigenze attuali (ovverosia i collegamenti in diretta), impongono piccoli sacrifici all’apparato uditivo del pubblico competente.

Finito il concerto, gradito e applaudito, la dottoressa Alfonsina Russo ha presentato gli ospiti: l’archeologa-scrittrice Marisa Ranieri Panetta e il vicedirettore di RAI 1, Angelo Mellone, in sostituzione di Silvia Costa, assente giustificata.

Angelo Mellone ha ringraziato l’amica Marisa per avergli: “…colmato le numerose lacune, perché sei una divulgatrice …capace di rendere affascinante anche le storie più complesse… la prima domanda che vorrei farti è: Giulio Cesare sapeva che, quel 15 marzo del 44 a. C., sarebbe potuto andare incontro alla morte?”.

“Cesare poteva evitare di morire -la risposta della dottoressa Ranieri è molto precisa- almeno per quel giorno, anche perché c’erano stati segnali premonitori tutti avversi…, ma fidandosi della parola dei senatori (avevano giurato di difenderlo con la propria vita), della sacrosanctitas conferitagli, come ai tribuni… era amato dal popolo e dai veterani…si lasciò così convincere da Decimo Bruto a uscire di casa, per recarsi alla assemblea senatoria (indetta dallo stesso Cesare), presso il teatro di Pompeo”.

Le domande si susseguono e la dottoressa Ranieri Panetta, risponde con la consueta tonalità, calda e suadente, il pubblico ascolta rapito in assoluto silenzio, per non perdere neanche una sillaba della conferenza; la sensazione è quella che, Marisa, ci stia dolcemente trasportando in dietro di 2066 anni: il racconto (e la psicologia dei personaggi) è così circostanziato, che sembra quasi di vedere Giulio Cesare, che si avvia dalla sua domus verso il destino (trascinato e convinto da Decimo Bruto)…e Spurinna, che invano cerca di metterlo in guardia…e Marco Antonio, trattenuto da Gaio Trebonio…e Tillio Cimbro, che lo strattona…e Servilio Casca, Cassio, Bruto,…i pugnali che si alzano e si abbassano per colpirlo con ferocia…le 23 pugnalate…la toga insanguinata…i senatori, quelli ignari, inorriditi ed attoniti.

Il libro di Marisa Ranieri Panetta è avvincente come un giallo: la vita di Giulio Cesare è conosciuta in tutto il mondo, tutt’ora fonte di ispirazione per film, libri, quadri, ricostruzioni storiche più o meno fantasiose.

Lo studio della Grande Storia ha avvicinato i popoli, ha favorito il progresso della Civiltà e la Pace e, mai come adesso, ci sembra valida la locuzione latina di Cicerone: Historia magistra vitae (De Oratore, II, 9, 36: Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis).

Anna Onori, Henos Palmisano


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