Categorie: Calcio Sport In evidenza
Municipi:

Il pagellone della Roma, stagione 2024/2025

Svilar e Ranieri sono i salvatori della patria; molto bene Angelino e Koné. Le Fee il peggiore tra i calciatori. Disastrosa la gestione di Juric

Mile Svilar 9:

Il migliore. Ha salvato una stagione con parate provvidenziali e una direzione della difesa magistrale. Il portierone belga si è fatto trovare sugli scudi portando punti pesanti alla classifica giallorossa. Una personalità e una reattività che ne fanno uno dei migliori portieri in circolazione

Pierluigi. Gollini n.g

Mathew Ryan n.g.

Mario Hermoso 4:

Impiegato poco, ma nelle occasioni in cui ha giocato, il suo contributo è stato disastroso

Samuel Dahl s.v.:

Ha trovato poco spazio. Nei rari momenti in cui è subentrato, qualche buona giocata si è intravista, ma è stato al Benfica (in prestito) che ha mostrato maggior continuità

Devyne Rensch 6:

È partito in sordina, ma si è ambientato velocemente nel campionato italiano. Ha alternato buone prestazioni ad altre meno buone, vedi la gara decisiva di campionato contro l’Atalanta

Angeliño 7:

È stato per lui l’anno della consacrazione. Tutti gli allenatori che hanno transitato in panchina non hanno rinunciato al suo apporto.Migliorato molto a livello difensivo, si è impadronito della fascia sinistra con personalità e qualità, propiziando tante azioni vincenti

Evan Ndicka 6,5:

Punto fermo della difesa; altro insostituibile, è stato il giocatore più impiegato in campo insieme a Svilar. Qualche errore c’è stato, ma la sua sagacia difensiva e continuità lo hanno reso un perno fondamentale

Saud Abdulhamid n.g.:

Che dire del primo giocatore saudita della storia del nostro campionato. Giunto nella capitale più per esigenze commerciali che sportive, si è contraddistinto per la “religiosa” devozione alla causa e per la sua simpatia. Ha segnato anche un gol in Europa League che resterà agli atti

Mats Hummels 5,5:

La sua ultima stagione da professionista si è conclusa tra alti e bassi. Con Juric non ha mai trovato spazio; poi Ranieri gli ha consegnato le chiavi della difesa consacrandolo a leader difensivo, ma gravi errori di distrazione hanno macchiato questo suo ultimo anno. Il più grave è stato in semifinale di Europa League con l’Atletic Bilbao, che ha pesato in maniera decisiva sulla gara

Zeki Çelik 6:

Prestazioni altalenanti con qualche svarione difensivo, fino all’arrivo di mister Ranieri. Con il tecnico di San Saba ha trovato una continuità e una certa solidità difensiva inaspettata

(Photo by Massimo Insabato/Archivio Massimo Insabato/Mondadori Portfolio via Getty Images)

Gianluca Mancini 6,5:

Senza la parentesi Juric, il voto sarebbe stato anche più alto. È ormai una certezza difensiva e un leader morale di questa squadra. Ha segnato gol pesanti

Victor Nelsson s.v.

Anass Salah-Eddine 5:

Preso a circa 8,5 milioni di euro, non è mai stato impiegato da Ranieri. Male quella prestazione e mezza in cui ha giocato

Buba Sangaré n.g.

Bryan Cristante 6,5:

Altro leader, che purtroppo ha avuto a che fare con infortuni che lo hanno penalizzato. Il periodo di Juric non gli ha giovato, visto che la tifoseria lo ha preso di mira per le scarse prestazioni della squadra. Nel finale di stagione il suo contributo è stato prezioso per il raggiungimento del quinto posto dando un equilibrio alla squadra imprescindibile

Enzo Le Fee 4:

Acquisto sbagliato della gestione Gisolfi. Male in tutte le occasioni in cui gli è stato dato credito. Ha mostrato anche scarsa personalità preferendo andare in prestito anziché lottare per imporsi nello scacchiere romanista

Nicola Zalewski 4,5:

Sempre prove scialbe e prive di mordente. La sua avventura con la maglia giallorossa è giunta al termine. Ceduto all’Inter ha ritrovato qualche spunto degli esordi

Lorenzo Pellegrini 5:

Il capitano ha confezionato una stagione da dimenticare. A parte lo splendido gol nel derby di andata, non ha mai offerto un apporto continuo di buone giocate, ma anche tatticamente non è apparso molto addentrato negli schemi che i tre allenatori hanno proposto. Peccato, visto l’impegno e l’amore che ha sempre mostrato per questa maglia. Ha chiuso in anticipo la stagione con un brutto infortunio ai legamenti, che lo ha costretto operarsi

Leandro Paredes 6:

Male con De Rossi, malissimo con Juric che lo ha relegato in panca. È risorto con Ranieri che gli ha affidato le chiavi del centrocampo. Ritornato leader è stato preziosissimo tatticamente e tecnicamente. Nel finale di stagione il mister gli ha preferito Cristante in tandem con Kone, meglio intercambiabili nel ruolo di centrale, ma nella gara contro il Milan, e poi nell’ultima con il Torino,  ha lasciato il segno con due gol (uno su punizione e l’altro su rigore)

Manu Koné 7:

Juric non lo vedeva e non lo considerava titolare, ma le sue immense qualità sono emerse con Ranieri, che, pur bacchettandolo, gli ha dato la possibilità di sfornare le sue doti di centrocampista dinamico, forte tatticamente e prezioso pulitore di palle sporche. Nel finale di stagione è stato impiegato centrale scalzando Paredes. Dovrà migliorare in fase di conclusione

Lucas Gourna-Douath 5,5:

Impiegato veramente con il contagocce. Ha esordito non proprio al meglio

Tommaso Baldanzi 5,5:

Tutti i tecnici, e soprattutto Ranieri, lo hanno sempre tenuto in considerazione e lui ha mostrato grande spirito di sacrificio e senso tattico, ma non è bastato. È mancato di quei gesti tecnici significativi che avrebbero dovuto far svoltare l’impasse delle partite e della sua carriera

Niccolò Pisilli 6:

Al suo primo anno da professionista se l’è cavata con una sufficienza. Grande spirito di squadra e senso di appartenenza, il giovane ex Primavera ha garantito tanta corsa e dedizione tattica, e tutti gli allenatori ne hanno beneficiato. Nel finale ha risentito del grande contributo e Ranieri lo ha quasi sempre relegato in panchina

Artem Dovbyk 5:

Sebbene abbia concluso la stagione in doppia cifra, non è stato il bomber e il riferimento avanzato di cui la squadra aveva bisogno. Poco incisivo e forse con un approccio troppo timido alla serie A, ha mostrato delle carenze evidenti per un numero nove. Quali sono le specialità che il gigante ucraino ha evidenziato?  Il colpo di testa? La tecnica? Il tiro da fuori? Non ce ne viene in mente nessuna

Eldor Shomurodov 6,5:

Doveva essere ceduto e invece si è ritrovato titolare garantendo nella seconda parte di stagione un grande contributo, soprattutto di agonismo e di abilità, portando in più di una occasione alla vittoria la squadra

Matías Soulé 6,5:

Una stagione iniziata male, troppe aspettative su di lui e tanti soldi spesi per strapparlo alla Juve. Poi, con l’arrivo di Ranieri, ha iniziato umilmente a calarsi nella situazione fino a ricavarsi un posto da titolare a colpi di belle giocate e gol importanti. Deve ancora consacrarsi, ma la disciplina tattica che ha mostrato nell’ultima parte del campionato è stata significativa

Paulo Dybala 6:

Anche quest’anno il suo contributo è stato condizionato dagli infortuni, in più la questione della cessione, che a inizio stagione è saltata, ha incrementato il numero delle assenze per un giocatore che quando è in forma risulta ancora decisivo per classe e carisma

Alexis Saelemaekers 6:

Arrivato come un colpo del mercato di riparazione, in prestito dal Milan, ha impresso una svolta sulla fascia destra a suon di gol e prestazioni impeccabili, salvo poi sfiorire gradualmente fino a terminare la sua stagione per larghi tratti in panchina. È mancato di continuità anche se ha mostrato buone doti tecnico/tattiche

Stephan El Shaarawy 5,5:

Qualche lampo dei suoi c’è stato, viste le sue capacità sotto porta, ma anche la sua stagione è sfumata in una lenta digradazione verso la panchina, segno del tempo che passa inesorabile

Photo LiveMedia/Agn Foto

All. D. De Rossi 5:

3 punti in quattro partite di campionato. Questo il magro bottino, sufficiente ai vertici societari per liquidarlo; così il promettente allenatore/bandiera, che tanto bene aveva fatto lo scorso anno subentrando al totem Mourinho, non ha avuto il tempo di riscattarsi.

Tra errori societari e questioni di mercato aperte (vedi il caso Dybala) il mister si è barcamenato come ha potuto e alla fine si è perso tra vari tentativi tattici e risultati impietosi

All. I. Juric 3:

La scelta peggiore nel momento di maggior fragilità della stagione.Il tecnico croato ha portato la squadra sull’orlo della zona retrocessione, puntando sul suo integralismo tattico con una squadra in difficoltà e per niente adatta a giocare uomo contro uomo a tutto campo.“Risputato” dall’ambiente giusto in tempo per il salvataggio di mister Ranieri

All. C. Ranieri 9:

È la terza volta che il mister è arrivato in soccorso del suo antico amore e per la terza volta ha compiuto il miracolo. L’ha salvata dalle zone paludose della retrocessione e l’ha proiettata verso un cammino da scudetto, fino a raggiungere la posizione utile per l’Europa League, sfiorando addirittura la Champions.
In Europa è uscito troppo presto con l’Atletic Bilbao per l’errore di Hummels, ma il suo lavoro fatto di disciplina e di concretezza ha gettato le basi per una ripresa non solo della squadra, ma dell’intero assetto tecnico-organizzativo. Si conclude così la sua carriera da allenatore, restiamo in attesa di quella di “garante” dei tifosi giallorossi

Società 4,5:

Una stagione da dimenticare per la società. Con la proprietà indaffarata nell’acquisto dell’Everton, il management è stato affidato alle cure di Lina Souloukou con l’incarico di ridurre il più possibile le spese.

Un disastro gestionale. Inutile elencare gli errori in sequenza, ne citiamo solo alcuni in ordine sparso: lo svuotamento dei vertici strategici; l’assenza della società ai funerali di Giacomo Losi; l’arrivo di un giovane direttore sportivo francese dopo mesi di colpevole attesa; gli errori grossolani sul mercato in uscita (vedi Bove) e in entrata (es. Le Fee, Ryan portiere in seconda ed extracomunitario che bloccava lo slot per le coppe in Europa); la cacciata di De Rossi dopo quattro giornate; l’incarico a Juric e via dicendo. Insomma, se il problema è stato per larga parte della stagione la leadership della dirigente greca, solo l’avvento di Ranieri ha raddrizzato la situazione, che oltre al campo ha iniziato a “normalizzare” una società che continua a sembrare vuota di identità e competenze.

(Photo by Massimo Insabato/Archivio Massimo Insabato/Mondadori Portfolio via Getty Images)

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento