“Il Pratone di Torre Spaccata non è un vuoto…”

Martedì 21 maggio dalle 10 alle 14 conferenza nella sala della Protomoteca in Campidoglio
Il Comitato Pratone di Torre Spaccata Martedì 21 maggio dalle 10 alle 14 terrà una conferenza nella sala della Protomoteca – l’ingresso è libero e aperto a tutti – per ribadire che “Il Pratone di Torre Spaccata non è un vuoto e a Roma non si può continuare a consumare suolo. Le aree verdi e selvatiche della nostra città non possono essere sacrificate a favore di altro cemento e per il profitto di pochi”.
Alla conferenza parteciperanno studiosɜ, realtà territoriali, gli studenti della scuola media Rugantino che hanno scritto un romanzo ambientato nel pratone e il Comitato per il Pratone di Torre Spaccata.
“Sarà – affermano gli organizzatori – un’occasione per approfondire gli aspetti ambientali, archeologici e urbanistici del Pratone di Torre Spaccata ma anche per parlare di un problema, quello del consumo di suolo, che colpisce tutti i territori e altri spazi a Roma e fuori.
E per ribadire, ancora una volta, che è necessario fermare ora la cementificazione degli spazi e dei territori, a partire dalla città che negli ultimi anni ha visto il più alto tasso di consumo di suolo d’Italia”.
A brevissimo uscirà il programma completo.

L’adesione di Aldo Pirone

Condivido pienamente l’obiettivo di fare del Partone un parco urbano. Tale obiettivo costituì il centro politico e culturale di una lunga e dura battaglia fatta fin dl lontano 2003 dell’allora comitato di quartiere Cavalieri del lavoro e dalla Comunità territoriale dell’allora X Municipio. I vuoti urbani creatisi nel tempo per colpa della disordinata urbanizzazione dettata dalla rendita fondiaria non sono vuoti da riempire con il cemento secondo la concezione urbanistica dominante. La vocazione naturale del Pratone, ambientale, paesaggistica, archeologica è quella di essere ricongiunta con il Parco di Centocelle per farne un grande Central Park della periferia sud-est. In altre capitali europee lo avrebbero fatto da decenni. Qui da noi domina, invece, ancora la cultura del mattone. A volte, per tenere conto dei tempi, si presentano con infiocchettamenti ambientalisti da cui rifuggire. Purtroppo le mie condizioni non mi permetteranno di partecipare alla vostra Conferenza. Ma tenete duro e andate avanti.

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