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Il punto sugli annosi problemi del complesso industriale di via dell’Omo

Intervista con il Presidente del Consorzio Federico Ferrazza

Un mondo a se stante, il polo industriale e commerciale di via dell’Omo, quasi una landa non appartenente al Comune di Roma, il quale solo ora dopo averla promessa e garantita nel 2006 si appresta a introdurre una linea di bus. Per ora però sono state istallate (proprio oggi 15 novembre 2010) le paline delle fermate, ma mancano ancora le tabelle (le corse, con frequenze che ancora si ignorano, partiranno da largo Preneste e li ricondurranno, percorrendo la Prenestina.

Da questa linea, dovrebbe essere la n. 112, ci informa Federico Ferrazza, presidente del Consorzio di via dell’Omo che raggruppa un centinaio di aziende, in avvio della nostra intervista che si svolge nel capannone della sua ditta di spedizioni al civico 123 della via, in una giornata piovosa che ha reso impraticabile ai pedoni le malandate vie del complesso.

E pensare che in un articolo di Abitare a Roma del 12 settembre 2005 riferivamo testualmente: “L’Atac ha infatti già individuato le fermate per una nuova linea, che dovrà partire a breve e collegherà in tre fasce orarie giornaliere la zona industriale con Largo Preneste per facilitare l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei numerosi dipendenti delle oltre 200 aziende che operano in via dell’Omo.Visto il notevole transito di mezzi pesanti all’interno del comprensorio era necessaria un preliminare disciplina del traffico che consentisse il passaggio dei mezzi pubblici in sicurezza per le strade della zona”. Fine della citazione.

Quella del trasporto pubblico, sottolinea Ferrazza, è una risposta tardiva del Comune (molti dei nostri dipendenti, clienti e visitatori ormai usano il mezzo privato), ma comunque da salutare positivamente perché “costringerà” il Municipio a garantire un servizio dei vigili urbani, oggi quasi del tutto assente tranne rare occasioni. Infatti spesso, dice il presidente, sono io stesso ed altri del Consorzio a regolare il traffico nelle nostre vie a colpi di fischietto per allontanare dal centro delle stesse i cinesi, come è loro abitudine, intenti ai loro traffici ed ai loro scambi proprio al centro delle vie, diseducati e insofferenti alle regole, molto di più di noi italiani. Riteniamo che la presenza più costante dei vigili li possa indurre a un maggiore rispetto delle regole, evitando i blocchi della circolazione.

Con il passaggio dei bus sarà accelerata, assicura Ferrazza, la consegna delle strade (private) al Comune, dopo la loro sistemazione da parte del Consorzio. Oggi, giornata piovosa, via dell’Omo e vie circostanti presentano un aspetto che non invoglia per nulla un pedone ad avventurarvisi (il rischio di essere coperti di fango è certo).

Ferrazza assicura che il rapporto con i cinesi, altro punto dolente del complesso industriale, fino ad oggi non ha conosciuto tensioni di altro tipo (razziali ad esempio). In questi ultimi anni il fenomeno dell’invasione degli operatori cinesi è stato inarrestabile anche se finora si è riusciti a governarlo, impedendo la colonizzazione dell’intero complesso industriale e la sua trasformazione in una Chinatown. Il rapporto attuale tra imprese italiane e cinesi e del 70 per cento contro il 30 per cento. Ma la crisi economica che attanaglia da alcuni anni tutto il comparto industriale italiano, si fa sentire con molta forza e, sotto la sua spinta, la minaccia di colonizzazione da parte delle imprese cinesi (che comprano senza grande problemi i capannoni) è tutt’altro che sventata.

Tra le proposte concrete avanzate dal Consorzio di via dell’Omo c’è quella di creare un mercatino in un’area che è stata individuata presso la Volvo. In questo modo si potrebbe raggiungere il duplice risultato di favorire il commercio e lo scambio dei loro prodotti, senza aggravare il traffico nelle vie.

Con il presidente Ferrazza affrontiamo il punto più dolente dell’intera situazione, costituito dalla strozzatura che si crea quotidianamente tra via Longoni e via dell’Omo e nell’intero tratto che va da via Longoni al Gra, più croce che delizia degli operatori e dei cittadini che gravitano su quel tratto delle via Prenestina.

In una recente riunione di un tavolo interistituzionale tenutosi l’8 novembre 2010 presso la presidenza del VII municipio è stato sollecitato da un lato l’avvio della linea bus e una maggiore presenza dei vigili urbani e dall’altra la realizzazione della bretella che all’altezza di via Longoni conduce al Raccordo passando alle spalle di via dell’Omo (parallela al tracciato della Prenestina bis anch’esso di prossima realizzazione) sulla base dell’accordo di programma con il costruttore Federici. E’ stato garantito, informa il presidente del Consorzio – l’avvio dei lavori entro marzo del 2011 per concluderli nella primavera del 2013. I lavori erano stati interrotti e rallentati dal ritrovamento di reperti archeologici.


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