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Il violino e la sua nobile famiglia al Museo Nena

L'autoresoconto di un autore

E’ il tardo pomeriggio di una domenica di metà aprile, ma a Roma fa caldo come fosse giugno. 

Sto andando alla presentazione del mio (e di mio padre) libro “Il violino e la sua nobile famiglia” che si terrà al Museo Alfiero Nena. Malgrado il mio amore per la musica classica, in auto ascolto un cd dei Beatles: come dimenticare del resto la mia prima grande passione musicale?

Abito sulla Cassia e ho messo il navigatore, così tra una Eleonor Rigby e un “…tra trecento metri – prendi l’uscita a destra – per via Pi. Togliatti...” (…che brutto! Non potevano dire Palmiro!?!?), mi pongo le solite domande che precedono una presentazione: sarà adatta la ‘location’? Andrà tutto bene? Saranno tutti puntuali? Quante persone parteciperanno (alle 18 gioca la Roma)? E che tipo di persone?

Il Museo non ha ancora grande visibilità e perdo alcuni minuti a trovarlo, ma mi ha detto il gentilissimo Luigi Matteo che dopo l’estate faranno domanda per avere delle targhe all’esterno che ne facilitino l’individuazione.

Entro… e subito la mia prima preoccupazione svanisce: le sculture del maestro Alfiero Nena sembrano accogliermi con un sorriso: respiro arte e mi sento già più sicuro!

Dopo una mezzora mi lascio alle spalle anche le altre domande che mi preoccupavano. Sono tutti puntuali, pronti e in splendida forma: dalla violinista Stefania Piarulli e la pianista Aleksandra Vian che suoneranno alcuni brani, al moderatore Riccardo Pace, all’attrice Cristina Viscuso che leggerà qualche pagina tratta dal libro, fino al mio editore Dario Cimaglia. C’è anche mio figlio Jacopo.

Il pubblico è numeroso e vario: ci sono bambine di 9/10 anni che studiano violino presso la scuola di musica Armonie Musicali, signori/e di mezza età e anche qualche ‘diversamente giovane’ come me.

Dopo una breve introduzione del caro Luigi, il violino inizia a diffondere le sue prime note… e tutto va come meglio non potevo aspettarmi: tra Paganini, Paolo Veronese, Stradivari, Franz Kafka, Jimi Hendrix e Moni Ovadia – solo per citare alcune dei personaggi che ci accompagnano – due ore volano via con leggerezza.

Il pubblico è attento e vive con partecipazione anche gli spunti più divertenti che nel libro non mancano: ne ho conferma anche alla fine quando, come si fa in questi casi, firmo le dediche sui libri (come fanno gli scrittori importanti).

Tutti dovrebbero vivere eventi come questo. Dovrebbe essercene uno a settimana. 

Grazie a tutti.  

E’ ormai la sera di una domenica di metà aprile, ma a Roma fa caldo come fosse giugno.

Stefano Graziosi


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2 commenti su “Il violino e la sua nobile famiglia al Museo Nena

  1. Non sono potuto intervenire perché tornato tardi da fuori, ma i concerti che l’amico Luigi organizza sono sempre di ottima qualità e sono un oasi di cultura musicale nel quartiere. La cornice del museo dedicato ad Alfiero Nena inoltre rappresenta quanto di meglio si possa trovare nella cultura figurativa di Colli Aniene e non solo!

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