![](https://abitarearoma.it/wp/wp-content/uploads/2024/05/volante-carabinieri.jpeg)
![](https://abitarearoma.it/wp/wp-content/uploads/2024/05/volante-carabinieri.jpeg)
E’ finita la latitanza dei due nomadi che, lo scorso 27 maggio, sfuggendo ad un posto di blocco della polizia hanno investito all’altezza della fermata della stazione metro Battistini uccidendo una donna e ferendo altre otto persone.
I due, di 17 e 19 anni, sono stati rintracciati e fermati -nella mattina di lunedì 1 giugno – dagli agenti della Polizia con l’accusa di omicidio volontario. Dalle prime indiscrezioni sembra che il minorenne si nascondesse in un campo rom alla Massimina, mentre il più grande si trovava in Sardegna. Per l’incidente è stata già arrestata una 17enne, sempre di origini rom, che era in macchina con la coppia. Quest’ultima,che deve rispondere di concorso in omicidio volontario, sarebbe la moglie di uno dei due.
A confermare la notizia della cattura lo stesso ministro degli Interni Angelino Alfano che ha affermato: “Ringrazio la Polizia per le indagini scrupolose e per l’impegno messo, che hanno consentito di arrivare all’obiettivo”.
Anche il sindaco di Roma Ignazio Marino ha espresso la sua riconoscenza: “Mi congratulo con le forze dell’ordine, il Prefetto e il Questore che, lavorando giorno e notte, hanno assicurato alla giustizia i responsabili di tanto dolore, coloro che hanno strappato Corazon Abordo al marito, alle figlie e a tutta la sua famiglia, devastando le loro vite. Rinnovo il mio sentimento di vicinanza ai suoi familiari e a tutti gli altri feriti”.