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Il 25 novembre 2021, gli studenti dell’Istituto Comprensivo Donatello, scuola media di Villaggio Breda, hanno preso parte ad un Flash Mob, unendosi in un coro che grida “amare non è violenza”. I ragazzi si sono esibiti in una coreografia, e hanno condannato sulle note di “Vietato Morire” ogni forma di aggressione e di manipolazione che ogni giorno le donne subiscono senza riuscire a ribellarsi.
Tra gli ospiti c’era l’Assessora alla Cultura del VI Municipio Rita Pomponio: “Ho riservato la mia prima visita alla Donatello, scuola che ho sempre avuto nel cuore.
I ragazzi sono molto coinvolti: mentre cantavano, era evidente il loro impegno e la passione con cui hanno partecipato, dedicandosi a pieno a questa giornata. La scuola è importantissima, e non deve essere una cattedrale nel deserto: il territorio nel quale ci troviamo è un terreno fertile su cui seminare, ricco di cultura, storia e archeologia. L’augurio alle ragazze è di non lasciarsi mai sottomettere o intimidire dalle parole forti e neanche abituarsi ad esse: è facile passare dalle parole allo schiaffo, e dallo schiaffo al pugno. Devono avere la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno. Amare non vuol dire possedere”.
La Dirigente Scolastica Elena Biondi spiega: “Oggi celebriamo la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che è una tradizione per la nostra scuola. Teniamo ad un’educazione fondata sulla parità di genere. La violenza è una cosa da condannare e la convivenza deve essere serena e fatta di valori. L’esibizione corporea a cui hanno partecipato i ragazzi è un’esaltazione di gioia di vivere, fondata sulla condanna di ciò che è dolore e persecuzione.
Ai ragazzi piace molto: è un percorso preparato e un dialogo che istauriamo con loro già dai primi anni, e la loro sensibilità già si concretizza. Inoltre, superano la timidezza e il pudore, ed è sempre un’occasione utile per farli uscire dal guscio.
Le ragazze sono più vicine alla tematica, ma anche i ragazzi sono sensibili al discorso che abbiamo affrontato: una riflessione del genere è utile per seminare il dubbio, e porli di fronte ad una scelta.
È l’età giusta per iniziare a parlarne: è qui che inizia la consapevolezza dell’esterno, in cui si cominciano ad affrontare i problemi, e a porsi domande sulla propria identità e sui rapporti con l’altro”