

Quasi 459mila prestazioni sanitarie sono ancora oggi erogate fuori dai tempi previsti, secondo i dati forniti da LazioCrea
Nel Lazio, le liste d’attesa continuano a essere una ferita aperta. Un’emergenza quotidiana per migliaia di cittadini e una priorità assoluta per il presidente della Regione, Francesco Rocca, che ha fatto della sanità pubblica uno dei cardini della sua agenda politica.
A riaccendere i riflettori sulla questione, già ampiamente dibattuta, è stato il caso della giornalista Francesca Mannocchi, costretta a raccontare pubblicamente le difficoltà incontrate nell’accesso alle cure.
Ma a parlare, più di tutto, sono i numeri: quasi 459mila prestazioni sanitarie sono ancora oggi erogate fuori dai tempi previsti, secondo i dati forniti da LazioCrea.
Un dato enorme, che la Regione punta a ribaltare. Dopo lo stanziamento di 17 milioni di euro a ottobre, ora arriva un nuovo intervento: oltre 20,7 milioni saranno distribuiti tra le Asl e le aziende ospedaliere per finanziare visite ed esami fuori soglia.
Il provvedimento, contenuto in una delibera di giunta, dà attuazione al Decreto Legge 73/2024, che introduce “misure urgenti per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie”.
Le risorse saranno suddivise in base ai dati raccolti da LazioCrea, tenendo conto della mole di prestazioni non garantite nei tempi stabiliti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa.
Il peso maggiore ricade, come prevedibile, sulle Asl della Capitale:
Roma 1: 89.061 prestazioni fuori soglia
Roma 2: 84.339
Roma 3: 40.984
Roma 4: 21.338
Roma 5: 21.101
Roma 6: 32.649
Anche le aziende ospedaliere fanno fatica a tenere il passo:
San Camillo: 12.055 prestazioni oltre i tempi
Policlinico Umberto I: 26.140
San Giovanni: 7.525
IFO: 8.123
Sant’Andrea: 7.646
Tor Vergata: 16.135
Spallanzani: 717
Fuori Roma, le criticità non mancano:
Viterbo: 19.499
Rieti: 15.160
Latina: 31.820
Frosinone: 24.662
Il valore complessivo delle prestazioni fuori soglia ammonta a oltre 20,7 milioni di euro – ed è proprio questa la cifra che la Regione metterà sul piatto per ridurre l’arretrato. I fondi saranno assegnati in base alla quantità di prestazioni da recuperare.
Ecco alcuni esempi:
Roma 1 riceverà oltre 4,4 milioni di euro
Roma 2 quasi 3,9 milioni
Roma 3 circa 1,8 milioni
San Camillo: 599.861 euro
Umberto I: oltre 1 milione
Latina: 1,5 milioni
Frosinone: 1,07 milioni
Rieti: 673mila euro
Viterbo: 884mila euro
Una volta ricevuta la delibera, le Asl avranno 20 giorni per elaborare un piano attuativo dettagliato.
Le prestazioni arretrate potranno essere smaltite attraverso prestazioni aggiuntive, attività libero-professionale intramuraria e, dove necessario, ricorso al sistema privato accreditato.
Ogni ente dovrà inoltre programmare le nuove disponibilità in agenda entro 45 giorni. Nel caso di coinvolgimento del privato, sarà predisposto un budget dedicato.
Infine, ogni azienda sanitaria dovrà attivare un sistema interno di monitoraggio per verificare l’attuazione puntuale degli interventi, evitando nuovi ritardi.
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