Linea G, il tram che non parte: Tor Vergata blocca tutto, ora serve un ponte da 10 milioni

Il motivo? Un incrocio. Più precisamente, il passaggio “a raso” del tram su viale della Sorbona, una soluzione che secondo l’ateneo avrebbe messo a rischio la sicurezza di studenti e cittadini

Sembrava tutto pronto, o quasi. La nuova linea tranviaria G, quella che collegherà Termini a Tor Vergata attraversando diversi municipi della capitale, era data in partenza.

Si parlava già di cantieri imminenti, di lavori che finalmente sarebbero iniziati per realizzare un’infrastruttura attesa da migliaia di pendolari.

E invece, a dicembre scorso, è arrivato il colpo di scena: l’Università di Tor Vergata ha alzato la mano e detto “no”.

Il nodo dell’incrocio e il rischio sicurezza

Il motivo? Un incrocio. Più precisamente, il passaggio “a raso” del tram su viale della Sorbona, una soluzione che secondo l’ateneo avrebbe messo a rischio la sicurezza di studenti e cittadini.

Un problema che non era mai stato sollevato nelle conferenze di servizio precedenti, ma che improvvisamente ha rischiato di far saltare tutto. Il Comune di Roma si è trovato così con le spalle al muro: senza il via libera dell’università, il progetto rischiava di naufragare e, con esso, anche i finanziamenti.

La soluzione: un ponte da 10 milioni di euro

Dopo settimane di trattative, riunioni e valutazioni tecniche, il compromesso è arrivato: per superare il nodo dell’incrocio, si costruirà un ponte. Un’opera imponente, che costerà circa 10 milioni di euro in più rispetto al budget iniziale. Soldi che il Campidoglio ha dovuto raschiare via da altre opere, nello specifico dai fondi destinati alla ristrutturazione del deposito di Centocelle.

“Abbiamo trovato una soluzione che risponde alle criticità dell’università, ma l’impatto economico è stato significativo”, ha spiegato l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, in audizione alla Commissione Mobilità. “L’unico modo per andare avanti era questo”.

Ma ora il vero problema sono i tempi

Se trovare i soldi è stato complicato, rispettare le scadenze imposte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo sarà ancora di più.

Per non perdere i 213 milioni di euro già stanziati per il tram, Roma deve aggiudicare la gara entro il 30 giugno 2025. Un’impresa che già sembrava difficile prima del cambio di progetto, ma che ora rischia di diventare impossibile.

La nuova modifica richiede infatti una revisione completa della Valutazione di Impatto Ambientale, un processo che da solo richiederà almeno tre mesi. Ecco perché il Comune ha già chiesto ufficialmente una proroga al MIT per l’aggiudicazione della gara.

Un cantiere a lotti per accelerare i tempi

Nel frattempo, per non perdere ulteriore tempo, si sta studiando la possibilità di iniziare i lavori a lotti, partendo dalle aree già di proprietà del Comune. Un modo per guadagnare tempo e cercare di contenere i ritardi.

Ma la sensazione è che la Linea G abbia già perso un’occasione. Quella di partire senza intoppi, senza modifiche dell’ultimo minuto e senza il solito balletto di proroghe, cambi di programma e rincari dell’ultima ora.

Per i pendolari di Tor Vergata e dintorni, il tram rimane ancora un sogno. Ma ogni giorno che passa, sembra sempre più lontano.


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