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L’umanità dei medici del Policlinico Tor Vergata, a Roma

Nella sfortuna d’aver avuto un’emorragia subdurale, ho avuto la fortuna d’essere ricoverato ed operato presso il Policlinico Tor Vergata, a Roma. Non essendo mia materia, non posso dare giudizi sulla bravura dei chirurghi che mi hanno operato, anche se a me è sembrato abbiano compiuto un miracolo: appena finito l’intervento è sparita l’emiparesi. Posso, però, esprimere la mia ammirazione e gratitudine per l’umanità mostrata dai medici, l’empatia, il loro modo di relazionarsi con me e con i miei familiari.

E sono stato anche fortunato, giacché il malanno non è arrivato qualche mese fa, quando ai familiari veniva impedito di visitare i propri cari. Tutti i giorni, immancabilmente, le mie amorevoli figlie sono venute a trovarmi. Fortunato, anche, perché chi mi vuole male non ha ancora il piacere di leggere su Google la data della mia dipartita accanto a quella della mia nascita.

Scherzo, ovviamente. La fortuna è di non aver privato i miei cari della mia presenza, considerato il bene che mi vogliono. Non era ancora giunta la mia ora. Non so se grazie a Dio, sicuramente grazie ai medici del Policlinico.
Ma nella sfortuna ho avuto, infine, la grande fortuna che dai buchetti che mi hanno fatto nel cranio, non è fuoriuscito neppure un briciolo d’intelligenza. È rimasta tutta lì.

 


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