

Dalla nostra rubrica Roma Misteriosa
Marforio è una delle “statue parlanti” a cui vengono affisse le Pasquinate. E’ realizzata in marmo, giacente distesa su un fianco con lunghi capelli e barba fluente in parte avvolta da una veste. Raffigura probabilmente Oceano e risalirebbe al periodo imperiale.
Ma da dove deriva il suo nome?
Probabilmente dalla sua originale ubicazione: presso il tempio di Marte Ulteriore nel Foro Romano oppure dal fatto che in quelle zone c’era una certa famiglia Marfoli (o Marfuoli), padrona di alcune case o ancora che la statua fu ritrovata vicino a una conca di granito su cui era scritto: "mare in foro". La conca è attualmente visibile sulla fontana dei Dioscuri, sempre nel Foro Romano. Il nome di Marforio potrebbe essere una versione deformata di tale iscrizione.
La statua era stata fatta spostare per ordine di Sisto V presso il palazzo in costruzione dell’Aracoeli, come ornamento di una fontana disegnata da Giacomo della Porta. In tale occasione era stato nominato un “custode della fonte”.
Il primo ad assumere l’incarico si chiamava Prospero Jacobacci, al quale venne dato uno strano compenso :” quattrocento libbre di cera bianca, dodici di pepe, una scatola bianca di pignolato, otto libbre di nocchiate, sedici di confetti in quattro scatole dipinte, quattro fiaschi di vino, trenta paia di guanti e un rubbio e quattro scorzi di sale.”
Nel 1679 la statua fu poi spostata nel cortile del Palazzo Nuovo in Campidoglio come decorazione di un’altra fontana dove si trova ancora oggi.
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