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Mostra antologica di Roberto Venturoni alla Biblioteca Vaccheria Nardi

A cura di Franca Mastrogiuseppe e Francesco Venturoni  un’antologia delle opere dal 1974 al 2011

Verrà inaugurata il 30 aprile 2016 alle ore 10:30 alla Biblioteca Vaccheria Nardi in Via Grotta di Gregna 37-Roma e resterà aperta fino al 14 maggio 2016 Venturonil’antologica – omaggio alla figura di Roberto Venturoni (1945-2011) – abbraccia il percorso pittorico e plastico dell’artista che va dal 1974 al 2011.

Percorso ben scandito con i “periodi” che il pittore di Colli Aniene ha attraversato e sperimentato: dal 1974 al 1990 quello dei  paesaggi, natura morta, figurativi; dal 1991 al 1992 dei paesaggi tonali; dal 1992 al 2003 delle maschere e manufatti, dal 2004 al 2011,  astratti e astratti geometrici.

Una molto prematura scomparsa avvenuta nel 2011 ha arrestato questo fecondo percorso artistico.

La mostra è stata organizzata in collaborazione con L’Associazione Fidia fondata dal Maestro scultore Alfiero Nena per l’allestimento e con l’Associazione Anton Rubinstein per il concerto offerto dal pianista Emiliano Federici,

Nell’elegante dépliant d’invito da cui abbiamo preso queste notizie c’è anche il ricordo che ne fa Luigi Matteo che interpreta i periodi artistici come lo specchio della “curiosità” che guidava Venturoni e lo portava a non accontentarsi mai di un traguardo raggiunto che, al contrario, faceva da volano per altre più originali esperienze. Prima di tutto – afferma Matteo –  è evidente la gratitudine di Venturoni per i maestri del passato: “…Gli oggetti antichi, qualunque oggetto antico, una brocca, un’anfora, una maschera era da lui rivisitato e portato all’oggi, al qui e ora. Un autentico  atto di riconoscenza a chi, gratuitamente ha lasciato in eredità, specialmente a noi italiani, la complessa capacità del discernimento del bello. Come se nel passato fosse già stato detto tutto quello che c’era da dire e il compito dell’ artista di oggi quello di limitarsi a riscoprirne e ripresentarne i valori a un mondo che sembra correre ostinatamente sordo e cieco. La fine di un mondo antico – che includeva sempre e necessariamente il “bello” e “l’armonia” anche negli oggetti più umili –  si presenta a Venturoni come la rovinosa fine di tutto. Nei suoi paesaggi tutta la melanconia e il rammarico di una compiutezza fatalmente perduta che non tornerà più. Ha voluto fermarli non solo come li ha visti, ma come li ha intesi.  Senza falsi pudori nell’ispirarsi agli antichi, a  Van Gogh. Essi hanno capito e lui vuole andarci vicino; vuol riscoprire e provare quel che essi hanno provato”. E, nello stesso dépliant, l’intuizione fulminante di quel “colore pulito” del’artista di Aldo Incitti: “…Venturoni ci parla attraverso i suoi paesaggi e quegli infiniti cieli pregni di inquietudine del nostro secolo, ma pieni di vita e di colori puliti come pochissimi artisti sanno fare. E’ un modo di dipingere questo di Venturoni che ferma il tempo, che ci libera dall’impegno ossessivo dello svolgimento storico che ci vorrebbe consumare”.

La cura della mostra ad opera della moglie del pittore Franca Mastrogiuseppe  e del figlio Francesco nella scelta delle opere e nella stessa armoniosa collocazione nella sala delle esposizioni della Biblioteca Vaccheria Nardi non è solo un omaggio ma diventa un  atto di amore prolungato nel tempo e di rimpianto per la perdita di un marito, di un padre oltre che di un artista.

Da parte nostra che viviamo ed operiamo a Colli Aniene è d’obbligo un ringraziamento, oltre alla moglie dell’artista Franca e al figlio Francesco, alla direttrice della Biblioteca Vaccheria Nardi Paola Turchetto e alle associazioni Fidia e Rubinstein  che mantengono vivo il faro della cultura in questa nostra periferia.

La mostra osserverà i seguenti orari: lunedì 14-19, martedì 9-19, mercoledì 9-19, giovedì 9-19, venerdì 9-19, sabato 9-13.

Contatti telefono 06 45460491 – fax 06 93370084 – vaccherianardi@bibliotechediroma.it)


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