Parco di Tor Tre Teste-Alessandrino. Articolo scritto con i piedi

Nino Nutrizio (1911 – 1988), direttore de La Notte, affermava che “il giornalismo si fa prima con i piedi, poi con la testa”. Prima devi andare sul posto, osservare, parlare, ascoltare, eccetera. E solo dopo che viene la testa

Mettendo in atto il famoso detto di Nutrizio, domenica 14 giugno 2020 mattina ho raggiunto il Parco di Tor Tre Teste da viale Molfetta (Quarticciolo), dopo essere sceso dal 451 in viale Togliatti. Scopo: incontrare i miei vecchi amici podisti e camminatori e verificare lo stato del parco che numerosi lettori mi avevano segnalato come incolto, senza sfalci, senza potature, in una parola trascurato.

All’entrata del parco di fronte al Centro anziani Quarticciolo ad accogliermi ho trovato una catasta di piastrelle abbandonata lì da chi sa quanto.
Alcuni miei abituali lettori penseranno che mi piace fare il ricercatore di rifiuti ingombranti. La verità è che sono loro a cercarmi e a provocare i miei scatti fotografici.
Entrato nel parco mi si è parato davanti agli occhi un mare di erba alta con predominanza di malve fiorite e sullo sfondo il maestoso olmo che non conosce potatura da molto tempo e che in altri tempi posso testimoniare ho visto meglio curato e offerto come bellezza da mostrare come si evince dal tabellone, (oggi assediato dall’erba alta) realizzato dal CEA (Centro di educazione ambientale) dal centro del quale ho inquadrato il venerando albero e letto la descrizione delle sue pregiate caratteristiche.

Erba alta e incuria nella valletta dei cani dove continua a persistere un pannellone inutile che descrive la composizione del palayground che la Giunta Boccuzzi avrebbe voluto realizzare lì e che, poi, fortunatamente ha avuto il buon senso di ascoltare i cittadini che l’hanno consigliato a spostarlo invia Falck.
Coraggio, non è un impresa impossibile rimuovere un cartello divenuto inutile.

Erba altissima anche lungo tutto il viale che costeggia il campo di calcio V. Cervini: un’altissima distesa di forasacchi (pericolosissimi per i nostri amici a quattro zampe) e lungo quello che si inerpica verso l’anfiteatro (lo si chiama così ma sarebbe più appropriato chiamarlo teatro romano).

L’anfiteatro è, come da tempo lamentiamo, trascurato, vandalizzato, costellato di erbacce e anche di qualche arbusto e con corona proliferante di canne.

“Se ripassi oggi pomeriggio – mi scriverà in un commento al mio post su Facebook Paula Gallardo Serrao – verso le 18.00 troverai noi del Nuovo Coro Popolare e Coroincanto Vocifemminilisenzaconfini a fare le prove nell’anfiteatro”.
Purtroppo, causa stanchezza, non potrò aderire al gentile invito.

Mi soffermo a rimirare l’impianto e l’estrema cura con la quale viene tenuto dal 2007 in buono stato e spero vivamente che continui ad esserlo.

Per me è sempre una grande soddisfazione rivederlo, essendo stato tra i protagonisti della sua rivendicazione e della sua realizzazione, dopo 10 anni di lotta, da parte del Comune di Roma, in anni in cui non solo il parco di Tor Tre Teste veniva tenuto in maniera esemplare ma si progettava e realizzava un impianto di atletica e rugby.

Oggi purtroppo non si riesce a fare una manutenzione sistematica, con potatura di alberature quasi assente.

Procedendo verso il parco lungo via delle Nespole e il parco in via Bonafede (quartiere Alessandrino) la vista del parco migliora di poco e nei pressi dell’Acquedotto Alessandrino finalmente incontro un gruppo di amici podisti e camminatori tra i quali Antonio Cassano, Antonio Stregapede, Luigi Giuliano ed altri.

Ho incontrato anche il solitario e robusto Angelo Migneco (ha corso 25 volte la 100 km Firenze-Faenza! e vanta 8 litri di capacità polmonare), fratello di Giovanni Migneco entrambi diventati ultramaratoneti molto più bravi di me, maestro, che li ho spinti… sulla cattiva strada.
Anche in questa parte il parco non brilla.

Poi ci siamo avviati in gruppo a fare un giro completo del parco ed ecco altre sciatterie da dover documentare, alberi caduti e non rimossi. Uno, un pino, addirittura impedisce l’uso del campo basket vicino al Centro anziani.

Al ritorno, dopo aver percorso un tratto di via dei Campari fino al Giardino dei Demar, ancora chiusa, data l’ora, mi sono incamminato per via di Tor Tre Teste.

All’angolo con via Prenestina ho fotografato lo squallore dell’erba che ha quasi totalmente ricoperto la via Prenestina Antica dove l’infingardaggine amministrativa ha spento sul nascere un sogno di assistere ad una valorizzazione della storica preesistenza archeologica che grida vendetta, seppure nascosta tre le erbacce.

Ho attraversato quindi tutta Tor Sapienza (i bar aperti erano con tavolini occupati e con clienti a distanza di legge e molta gente a passeggio) e poi via di Tor Cervara fino alla Cervelletta.

Infine, attraverso il parco della Cervelletta tirato a lucido e camminando nei bei viali dei giardini condominiali di Colli Aniene sono arrivato a casa dopo aver camminato dalle 8,30 alle 11,45.

Tutt’altra storia, rispetto al parco di Tor Tre Teste, al parco della Cervelletta e a Colli Aniene che ho trovato in non buone condizioni e le foto parlano da sole il linguaggio della verità.

 

Tutte le foto della passeggiata sono QUI sulla mia pagina Facebook.

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=916330075454985&id=100012340022748


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