Pellegrinaggio laico per Antonio Di Bisceglia
Da via Giuseppe Candiani dove sorge la bella struttura della sua Nuova Tor Tre Teste all'estremo saluto nella sua parrocchiaQuesta mattina, come in un pellegrinaggio laico, prima di recarmi al funerale dell’amico Presidente Antonio Di Bisceglia sono passato da via Giuseppe Candiani dove sorge la bella struttura della sua Nuova Tor Tre Teste (piscina e campo sportivi) e che è stata per alcuni anni (che ho condiviso) anche la sede dell’Atletica e Rugby Tor Tre Teste (prima dell’impianto di Atletica e Rugby di largo Cevasco).
In quegli anni di impegno comune ho imparato ad apprezzare la sua forza d’animo, la sua tenacia, la sua passione visionaria per rendere la periferia più degna e vivibile. “Pure questa è Roma e noi possiamo renderla migliore!” era solito dire.
Ed ha lavorato anche per questo, nello sport, educando generazioni di ragazzi, ma anche impegnandosi in lotte per migliorare la vita nel quartiere di Tor Tre Teste. Era “fanatico” del suo quartiere.
Dentro e davanti alla chiesa parrocchiale S. Tommaso d’Aquino mi sono mescolato a una folla ordinata di amici, di suoi ragazzi di ieri e di oggi, che ne hanno apprezzato la passione, l’entusiasmo la grande capacità di tenere assieme quella grande società della Tor Tre Teste che, non a caso, è stata denominata la Real Madrid del Centro Italia per la sua straordinaria “cantera”.
L’applauso senza fine dei suoi ragazzi
Confesso che al lungo applauso (non finiva mai) che lo ha salutato per l’ultima volta, ho, a forza, trattenuto le lacrime.
Addio, amico presidente Antonio Di Bisceglia, è stato davvero straordinario lavorare con te per rendere il nostro quartiere più degno di essere vissuto! Che la terra ti sia lieve!
Un’antra foja ar vento
Tornando verso casa sono passato da viale Vincenzo Scarpellino (er poeta de protesta, mio carissimo amico, morto nel 1999 e al quale siamo riusciti a far dedicare dal Comune di Roma un viale che da via Lepetit arriva transitando nel parco fino a via Molfetta.
Camminando lungo il suo viale ho recitato a memoria questo suo straordinario sonetto (con un ultimo verso straordinario):
Un’antra foja ar vento
Scordete tutto quello che te scoccia,
smozzica er fiato inzino a che te resta
e quanno senti vota la capoccia…
lassete annà, domani è sempre festa.
Ce starà chi te piagne e chi bisboccia,
chi sputa na sentenza nun richiesta,
chi se fionna a pulitte la saccoccia,
ma pochi a ditte: è voce de protesta.
Saranno quelli che te cercheranno
senza avé dubbi de trovà la porta
e co li bracci te solleveranno
p’arigalaje un’antra foja ar vento,
ma tu nun ce stai più, manco t’importa…
vai incontro ar nulla eterno a cor contento.