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Pinko Pallino detto Pinco

L’ammucchiata dei candidati che si presentano al via, con la manifesta intenzione di non giungere al traguardo, anzi di non partire proprio...

L’immaturità e la scarsa dignità dell’elettorato italiano si misureranno, ancora una volta, a consuntivo delle prossime elezioni europee. 

L’ammucchiata dei candidati che si presentano al via, con la manifesta intenzione di non giungere al traguardo, anzi di non partire proprio, è un’assurdità, come se il proprietario iscrivesse un cavallo al Gran Premio Arco di Trionfo, per farlo entrare nella gabbia di partenza, per trattenerlo poi al suo interno, pago di averlo iscritto per far paura a tutti gli altri che, a loro volta, decideranno una strategia analoga, animati dalla stessa voglia di conoscere, dopo la non partenza, l’indice di gradimento ricevuto, non tanto dalla scuderia, quanto dallo stesso proprietario, di corsa subito verso l’ufficio del totalizzatore per conoscere il numero degli scommettitori che lo hanno gratificato della preferenza.

Un paradosso che si riscontra solo in Italia; un malcostume che evidenzia in primo luogo quanta poca importanza venga attribuita al Gran Premio in oggetto; quanto scarso riscontro abbiano le affermazioni della vigilia, rilasciate all’organizzazione della corsa da parte delle scuderie, lodando l’importanza di partecipare per essere almeno sul podio e onorarla della propria presenza fattiva; altrettanto per essere insieme nel calendario delle gare internazionali, quando, al contrario, l’iscrizione del cavallo, per poi non farlo neanche partire, sarà considerato il comportamento più oltraggioso possibile nei confronti dell’organizzazione. 

Un atteggiamento alla Marchese del Grillo, che di certo non sfuggirà a chi onestamente crede in una gara utile e interessante per l’ippica di tutto il mondo, oggi in sofferenza, basta che gli appassionati si guardino intorno. 

Se infine qualcuno sarà interessato a conoscere chi ha vinto, quando scoprirà che ha vinto Pinko, detto Pinco, della scuderia del Marchese Pallino, dato a cento contro uno, in Italia la notizia non interesserà praticamente a nessuno, se non al vincitore di una coppetta di cartone sì, ma piena di euro mensili, che gli consentiranno di vivere più che agiatamente, soprattutto non facendo un tasso, data l’impotenza dell’organizzazione, incerta e finora traballante, per i troppi soci, privi di una convergenza, incapaci di cambiare il corso delle gare truccate che, un po’ in tutti i continenti, infettano il mondo dell’ippica.

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3 commenti su “Pinko Pallino detto Pinco

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