Quale olio mi conviene acquistare?

Le differenze tra olio extravergine d'oliva, olio di semi di girasole e olio di arachidi, e quali sono i loro usi ottimali in cucina

Quando ci troviamo tra gli scaffali del supermercato per acquistare dell’olio siamo di fronte ad una vasta gamma di prodotti diversi, la scelta è difficile soprattutto oggi con il carovita incalzante.

Vicino al pregiato e noto olio Extravergine d’oliva compaiono altri oli di differente origine e tipologia come, ad esempio, l’Olio di Semi di Girasole e l’Olio di arachidi.

Ma… possono essere adoperati tutti nello stesso modo? Meglio utilizzarli a crudo o in cottura? Qual è miglior olio per friggere? Quali sono le loro proprietà?

Al momento dell’acquisto di un olio bisogna conoscere il suo punto di fumo, importantissimo per stabilire se può essere idoneo alla frittura. Più alto è il valore del punto di fumo, migliore risulterà l’olio per la frittura! (7 consigli per friggere sano)

Gli oli ad elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi (olio di semi) non vanno utilizzati in cottura, perché si formerebbero sostanze nocive, in quanto molto sensibili al calore. È preferibile utilizzarli a crudo beneficiando degli effetti sulla salute cardiovascolare. Precisato questo, il re della tavola e della cucina italiana è l’olio extravergine d’oliva, anche detto Olio EVO.

Olio di Semi di Girasole

L’olio di semi di girasole è quello più diffuso e conosciuto dopo l’olio d’oliva. È ricco di acidi grassi polinsaturi, soprattutto acido linoleico. Se viene spremuto a freddo, conserva la vitamina E, antiossidante importante per la protezione delle nostre cellule. Avendo un sapore molto neutro, viene utilizzato in cucina per la preparazione di dolci o pietanze salate. Comunemente lo utilizziamo molto per friggere, ma in realtà è una pratica scorretta, perché presenta un punto di fumo molto basso, meno di 130°C. Anche per friggere, l’olio migliore è quello d’oliva!
Quindi è un olio, quello di semi di girasole, che andrebbe utilizzato a crudo, per condire insalate, preparare salse o conservare ortaggi in barattolo. Ma potrebbe un generico olio di semi soppiantare un olio extravergine d’oliva pluripremiato per i condimenti a crudo? È assolutamente improponibile.

 

Olio di Semi di Girasole Alto Oleico

Il discorso fritti cambia con l’olio di semi di girasole alto oleico; si tratta di un olio di girasole che è stato arricchito con acido oleico che innalza il punto di fumo e lo rende adatto alle fritture come l’olio d’oliva. (Alla scoperta dell’olio alto oleico)

Olio di Arachidi

La composizione dell’olio di arachidi è simile a quella dell’olio d’oliva. Esso è molto ricco di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Ha un sapore più delicato, per questo è utilizzato soprattutto nei dolci. Contiene una buona fonte di vitamina E ed irrancidisce più lentamente rispetto agli altri oli vegetali.
Il punto di fumo dell’olio di arachidi raffinato, cioè quello maggiormente commercializzato, è 230°C, quindi è consentito per la frittura in alternativa all’olio d’oliva, anche se è sempre consigliabile alternarli.

Alla fine della fiera facendo anche i conti della massaia quale olio comperare?

  • Olio EVO (prezzo medio 9,56 €/Kg)
  • Olio di Semi di Girasole (prezzo medio 3,50 €/Kg)
  • Olio di Semi di Girasole Spremuto a freddo (prezzo medio 8,50 €/Kg)
  • Olio di Semi di Girasole Alto Oleico (prezzo medio 7,00 €/Kg)
  • Olio di Arachidi (prezzo medio 4,00 €/Kg)

Risposta: consumare a piccole dosi l’olio evo (come consigliano anche i grandi chef) per tutto, in questo modo si salvaguarda l’economia familiare e la salute.
Dove occorrono, come nella frittura, maggiori quantità di prodotto consiglio l’olio di arachidi che è più economico.

Per approfondimento: 

https://www.facebook.com/BONUMVITAENUTRIZIONE

https://contedoro.com/


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