Raduno “Intergalattico” di Guerrilla Gardening

Dal 2 al 4 maggio i giardinieri urbani armati di zappa attaccheranno le aiuole degradate della Capitale

1016923_10203299769885435_5470509636334492199_nRoma si prepara ad un invasione “intergalattica” di giardinieri sovversivi pronti ad attaccare le aiuole degradate della Capitale. Dal 2 al 4 maggio si svolgerà il secondo raduno di “Guerrilla Gardening” organizzato dal gruppo romano ‘Giardinieri Sovversivi’, uomini e donne armati di zappe uniti da l’obiettivo comune di ripulire le aree verdi delle periferie (e non solo) per farne nuovamente dei luoghi dove far crescere piantine e alberelli.

Per questo secondo appuntamento nazionale i giardinieri urbani hanno deciso di soffermarsi sul territorio di Centocelle e Roma sud. Si inizia venerdì 2 maggio con l’azione dedicata a Centocelle (via dei Noci/viale delle Gardenie e piazza dei Gerani) a cui seguirà la presentazione del libro di Lorenza Zambon “Lezioni di giardinaggio universale” all’interno dei locali di Acrobax (via della Vasca Navale, 6).

Mentre sabato 3 maggio sarà la volta del Guerrilla Gardening itinerante che prenderà il via da Piramide con la partecipazione di gruppi provenienti da tutta Italia, alle 22 grande festa con lo spettacolo Reggae Circus. La manifestazione si concluderà domenica 4 maggio con dibatti, assemblee e pic nic presso l’Acrobax.

Allora cosa aspettate a trasformarsi anche voi in giardinieri d’assalto e prendere parte a questa bellissima iniziativa. Se esitate leggete questo pensiero di Peppino Impastato, manifesto della Guerrilla Gardening: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.


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