Rigenerazione urbana Alessandrino-Casa Calda: problematiche e proposte

L’Associazione Impegno Civico ha organizzato mercoledì 31 marzo una tavola rotonda online

AGGIORNAMENTO: 1 aprile – La registrazione della diretta Facebook del 31 marzo sul Print

Tra il rischio speculazione, dubbi sulla prossima evoluzione urbanistica e inefficienza politico-amministrativa il quadrante Alessandrino-Casa Calda attende nuove possibilità per il suo futuro sviluppo. Ostacolo per una progettazione strutturale dell’area rimane il ritardo nella terra di nessuno del Piano Integrato Alessandrino, progetto nato ben 14 anni fa nel quadro del Piano regolatore di Roma.

I programmi integrati hanno rappresentato nel quadro urbanistico capitolino un nuovo tentativo di bilanciare e coordinare iniziativa pubblica e privata. Alla base del progetto del Comune la finalità di un accordo per la realizzazione di opere pubbliche da parte dei costruttori impegnati nella realizzazione delle nuove zone residenziali per un totale di 20 milioni di oneri concessori da investire sul territorio. Piazze, aree verdi e opere prioritarie erano state valutate dall’allora ex VII Municipio attraverso un progetto preliminare nato con la collaborazione dei residenti. Dopo aver partecipato al bando nel 2006 diverse imprese costruttrici hanno deciso di superare l’ostacolo dei ritardi versando gli oneri necessari al Dipartimento e, rinunciando agli incentivi previsti, realizzare le strutture senza le opere pubbliche previste dal PRINT.

Ad oggi sarebbero così disponibili risorse molto inferiori rispetto al bado originario con il rischio di perdere il totale delle opere previste e il procedere per nuclei costruttivi privi di un coordinamento complessivo. Attraverso le testimonianze delle associazioni che operano quotidianamente sul territorio l’Associazione Impegno Civico ha organizzato mercoledì 31 marzo una tavola rotonda online la quale avrà come tema centrale un’analisi approfondita sulla rigenerazione urbana dell’area Alessandrino-Casa Calda. Grazie al confronto con le realtà associative e sociali verranno raccolte le istanze di denuncia dei residenti e le proposte di nuove soluzioni per il futuro urbanistico dell’intero quadrante.


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