Rivolta al carcere di Regina Coeli: tensioni alle stelle, devastati alcuni locali

Somma del Sappe: “Nelle carceri del Lazio ormai la tensione è una costante giornaliera"

Disordini violenti stanno sconvolgendo la prima sezione del carcere di Regina Coeli, dove circa un centinaio di detenuti si sono ribellati, devastando i locali e appiccando incendi con fornelli da campeggio.

La situazione è stata confermata da Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che ha denunciato l’episodio con preoccupazione.

Maurizio Somma, segretario per il Lazio del sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, ha fornito ulteriori dettagli inquietanti: “La prima sezione è in rivolta. Il secondo piano è stato completamente devastato, con telecamere e controsoffitti distrutti.

I detenuti hanno allagato i piani e fatto esplodere bombolette di gas, lanciando spazzatura e pezzi di ferro dalle finestre. Un ufficio del secondo piano è stato incendiato, ma fortunatamente non ci sono feriti al momento.”

De Fazio ha sottolineato come le tensioni nelle carceri italiane rimangano altissime nonostante i recenti interventi legislativi. “Il decreto carceri non ha risolto nulla.

La situazione è critica, con 67 suicidi tra i detenuti e 7 tra gli agenti di polizia penitenziaria solo quest’anno. Servono misure immediate per affrontare il sovraffollamento e la carenza di personale.”

Il segretario del SAPPE, Donato Capece, ha espresso il suo sdegno per la situazione, paragonando il carcere a un “inferno dantesco”.

Ha ribadito l’urgenza di provvedimenti concreti per fermare questa spirale di violenza, chiedendo l’espulsione dei detenuti stranieri e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

“La situazione è allarmante, e non possiamo più tollerare questo stato di cose. Gli agenti stanno lavorando in condizioni estreme e il silenzio dell’amministrazione è assordante.”

Il grido di allarme lanciato dai sindacati della Polizia Penitenziaria è forte e chiaro: la situazione nelle carceri del Lazio è diventata insostenibile e servono interventi immediati per ripristinare la sicurezza e l’ordine.


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