

Studenti, insegnanti, operatori del trasporto pubblico hanno manifestato da Piazza dell’Esquilino contro le manovre governative
Sabato 24 ottobre l’Unione Sindacale Di Base ha indetto uno sciopero generale.
Al corteo erano presenti insegnanti, studenti, operatori del trasporto pubblico e i dipendenti dell’Alitalia, per protestare e manifestare per le condizioni di lavoro che stanno peggiorando sempre più nel Bel Paese.
La manifestazione ha avuto inizio alle 9.30 da piazza Esquilino per arrivare nel pomeriggio a piazza dei Santi Apostoli.
Queste le parole dell’ufficio stampa del’USB, che ha così risposto riguardo le motivazioni di questo sciopero ad AbitareaRoma.net: “E’ uno sciopero generale sia pubblico che privato, è uno sciopero nazionale.
Siamo qui per dire no alle politiche del governo: dal Jobs Act, alla politica che fa cassa sui lavoratori e i cittadini. Questa è una prima risposta forte al Jobs Act e alle ultime esternalizzazioni dei servizi. Siamo dipendenti comunali, insegnanti del comune di Roma e siamo con le orecchie puntate agli sviluppi delle manovre governative. La modifica della scuola manderà a casa i precari. Vi sarà l’assunzione personale inserito da 10 anni, ma i supplenti verranno eliminati, mandando a spasso il precariato che fa la gavetta.
Sia nei settori pubblici che in quelli privati si stanno facendo manovre per tagliare i servizi pubblici a discapito dei cittadini. L’altra cosa che si fa è l’esternalizzazione, che non porta a nessun guadagno effettivo ma solo servizi scadenti. Chiediamo un’inversione della politica, non dettata dal capitale ma sull’assunzione dei cittadini.”
Abbiamo avuto modo anche di intervistare un dipendente Alitalia, che vive con ansia le vertenze di questi ultimi giorni, destinate a lasciare a casa 2151 persone: “Protestiamo per il Jobs Act e per lo Sblocca Italia, con quest’ultima che dà miliardi alle grandi aziende e alle grandi infrastrutture come l’aeroporto di Fiumicino.
Noi dell’Alitalia siamo qui perché in questi giorni c’è la vertenza che sta arrivando al termine della seconda procedura di mobilità e decreta la morte sociale dei lavoratori.
La mobilità ha un inizio e una fine, e noi non rientriamo nel famoso bacino che dovevano fare.
L’aeroporto si nutre di precari e stagionali, licenzia noi e prende gli stagionali a basso costo. Non c’è professionalità da anni e nessuno dice nulla.
Ora ci sono 2151 esuberi, dopo che nel 2008 dicevano che i 10000 che mandavano a casa erano la panacea di tutti i mali.
Il lavoro c’è nel settore aeroportuale, come riporta l’Ansa. Se sblocchi 3 miliardi con lo Sblocca Italia per Fiumicino una motivazione c’è”.
Le foto qui sopra sono di Gabriele Cruciata https://www.facebook.com/IlVittorialeGabrieleCruciatablog?fref=ts – http://gabrielecruciata.wordpress.com/
Infine abbiamo voluto capire come la riforma della scuola stia incidendo sia sulla quotidianità che sul futuro dei giovani, e che opinione quest’ultimi potessero avere riguardo tali manovre. Abbiamo intervistato il rappresentante del corteo degli studenti presenti in piazza, che ha dichiarato: “Abbiamo avuto la conferma che al governo interessino le grandi aziende a discapito dei giovani e dei lavoratori. C’è una continuità tra il Jobs Act e la riforma della scuola: la consegna della scuola ai privati. Le riforme sono a discapito della nostra generazione.
Chiediamo un cambio di contesto; vogliamo rinegoziare il debito pubblico e gli interessi che non possiamo pagare; vogliamo un piano di nazionalizzazione serio.’
Il rappresentante degli studenti in piazza prosegue spiegandoci la condizione della scuola italiana: “Sulla scuola vogliamo la gratuità dell’istruzione, dei trasporti e dei libri di testo che negli altri paesi è presente. A livello studentesco un ragazzo che si iscrive a 14 anni ad una scuola si iscrive in base a quello che la sua famiglia può permettersi. C’è una polarizzazione sociale. Le spese per i libri di testo sono una tassa mascherata cosi che le scuole possano ridurre l’impatto dei tagli. Sono stati tagliati i contributi e le agevolazioni degli studenti. Ora l’università è di classe, i costi dei libri sono insostenibili, le tasse universitarie escludono le persone che si vogliono iscrivere e le borse di studio sono state tagliate. E’ stata tagliata l’aspettativa futura di un ‘intera generazione’”.
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