Sit-in di protesta al Campidoglio contro la Delibera che allarga la fascia verde Ztl a Roma

Manifestazione contro il provvedimento che estende l’attuale ZTL

Circa un migliaio di persone ha affollato ieri piazza Campidoglio per protestare fortemente contro il Sindaco Gualtieri e chiedere il ritiro della delibera che istituisce la nuova fascia verde ZTL.

La manifestazione, organizzata dal gruppo capitolino della Lega, ha visto tra i suoi organizzatori principali il consigliere comunale Fabrizio Santori ed il consigliere del IV Municipio Fabrizio Montanini, ed ha registrato l’adesione di molti comitati formatisi in questo periodo per contrastare il provvedimento, tra i quali il “Coordinamento comitati No nuova ZTL Roma”.

Oggetto della protesta la Delibera di Giunta 371 del 10/11/2022 che prevede durante il periodo novembre 2022-novembre 2024 la restrizione del numero di veicoli autorizzati ad entrare nel territorio definito “fascia verde”, ed un contestuale allargamento della fascia stessa che va ad interessare un’area più estesa della periferia romana.
La Delibera, inoltre, prevede l’installazione (già effettuata) di 51 telecamere per essere sicuri del rispetto del divieto. Divieto che, ricordiamo, prevedrebbe una multa fino a 658 euro e la sospensione fino a 30 giorni della patente in caso di violazione recidiva nell’arco di un biennio.

700mila veicoli coinvolti

Il provvedimento riguarda, secondo una prima mappatura, circa 700.000 veicoli in tutto il territorio romano (500.000 auto, 100.000 tra furgoni e veicoli commerciali, 90.000 tra motoveicoli e ciclomotori), per i quali i proprietari saranno costretti alla loro rottamazione e sostituzione con più moderni mezzi se vorranno accedere alla nuova fascia verde.

“Ringraziamo i romani intervenuti oggi e tutti coloro che ci hanno consentito di arrivare fino ad ora a 100.000 firme contro questa Delibera” ha detto Santori nell’aprire la manifestazione.

“Roma ha con questo provvedimento la fascia verde più grande di Europa, con i suoi 204 km quadrati previsti.
Abbiamo chiesto da diverso tempo di ritirare la delibera, e ci hanno risposto che qualcosa cambierà, ma ad ora non abbiamo visto nessun atto e le parole non ci bastano più.”

Il provvedimento, definito da Santori “Eco-Chic” perché andrebbe a punire solo i meno abbienti, non in grado di sostituire i vecchi veicoli con nuovi a norma, è per gli organizzatori oltretutto stato deciso in maniera ristretta, dal momento che “si parla solo di ordinanze del Sindaco e di provvedimenti di Giunta, senza essere passati per un confronto con l’Assemblea capitolina”.
Per Santori, e per tutti i comitati intervenuti “siamo di fronte quindi ad una vera e propria imposizione antidemocratica”.

Già nella mattina di ieri (10 maggio) le dichiarazioni di Gualtieri rilasciate nel corso della trasmissione Omnibus (in onda su La7) cominciavano a virare verso la ricerca di una soluzione diversa, evidenziando quindi che forse la strada della delibera era stata avventata e poco ragionata: “Con l’avvento della ZTL fascia verde tante persone si stanno rendendo conto che ora la loro macchina non potrà più circolare. Tuttavia, vogliamo evitare che ci sia un colpo sulle fasce più deboli. Alle persone chiedo di stare tranquille e darci il tempo per presentare i cambiamenti ai quali stiamo lavorando, per evitare di scaricare un costo non sostenibile su chi non se lo può permettere

Posizione già peraltro espressa non solo dalle opposizioni, ma da molti Presidenti di Municipio che si erano affrettati a prendere posizione fin dall’inizio in favore della difesa delle fasce più deboli, come ad esempio il Presidente del IV Municipio Umberti che il 4 maggio scriveva “Rappresento il Municipio Roma IV che, con una fascia di popolazione con il reddito pro capite tra i più bassi di Roma e vista la fortissima esposizione al pendolarismo dall’hinterland romano, non posso permettere che ci chiudono a tenaglia con l’attuazione della ZTL verde, in assenza di mobilità pubblica locale efficientemente potenziata. Già oggi il Municipio soffre il distacco di interi quartieri dal resto della città: l’attuazione obbligatoria a ricevimento di direttiva europea della ZTL verde non può prescindere prima dell’esecuzione dei grandi corridoi della mobilità (tranvia Togliatti, tranvia Tiburtina, prolungamento metro B a Casal Monastero e la ferrovia metropolitana per Guidonia). Occorre gradualità e dotazione di incentivi per le nostre famiglie al fine di consentire il rinnovo del loro parco autovetture obsoleto e fortemente inquinante.”

Durante il pomeriggio una delegazione guidata da Santori è stata quindi ricevuta dall’Amministrazione, per poter avere un confronto sulla base delle richieste che in questi giorni sono pervenuti in maniera trasversale al fine di modificare il provvedimento in essere.

Al termine dell’incontro con l’amministrazione, il Consigliere Santori ha riferito alla piazza l’esito del colloquio, che ha visto l’impegno della Giunta a far decadere la delibera attuale.
La nostra prima vittoria è stata quella del riconoscimento da parte di questa amministrazione del percorso sbagliato intrapreso per portare avanti questa delibera” ha detto Santori, che ha poi aggiunto “La Giunta vuole aprire un confronto con associazioni e cittadini, quindi farà decadere la delibera ma ha già dichiarato che è intenzionata ad approvarne un’altra, della quale però nessuno di noi conosce ancora contenuto e modifiche. Per questo motivo continueremo a vigilare e a richiedere un confronto sul tema.”

Fabrizio Montanini, Consigliere IV Municipio della Lega e presente anch’esso in delegazione: “Sono contento per la riuscita della manifestazione che abbiamo organizzato in Campidoglio.
C’è grande entusiasmo da parte dei tanti cittadini che hanno aderito, molti dei quali riuniti in comitati ed associazioni. Questi cittadini sono determinati a protestare fortemente contro questo folle piano di Gualtieri e Patanè.
La delibera attuale è stata ritirata, ma quella di oggi per noi è stata una mezza vittoria. Mezza perché noi vogliamo che non ci siano ulteriori delibere che vadano a ledere il diritto di circolare e lavorare con il proprio mezzo.
Per ottenere questo, la prossima volta dobbiamo essere molti di più ad assediare il Campidoglio
!”

Il risanamento della qualità dell’aria

Ricordiamo che fin dall’inizio il Sindaco ha dichiarato di stare applicando una delibera regionale, la n.27/2022 dal titolo “Norme tecniche di attuazione del piano di risanamento della qualità dell’aria”, che impone una diminuzione della circolazione dei veicoli inquinanti. Però il Comune di Roma, con la Deliberazione 371/2022, ha messo in atto delle norme molto più restrittive di quelle previste dalla delibera regionale. All’art.28 comma 4 della delibera regionale si legge infatti che ai comuni è tuttavia consentito trovare “misure alternative, purché diano garanzia di pari efficacia, dimostrato tecnicamente e scientificamente”.

Sono possibili soluzioni differenti

Come evidenziato anche nella recente pubblicazione del sito diarioromano.it sono possibili diverse soluzioni che possano essere accompagnate ad un parallelo e graduale rinnovamento del parco macchine della cittadinanza romana.

Innanzitutto, il consumo inutile di carburante potrebbe essere limitato grazie alla presenza di una fitta serie di autovelox, che diminuirebbero un eccessivo inquinamento dovuto ad uno stile di guida più inquinante; anche la lotta alla sosta selvaggia potrebbe contribuire in tal senso, perché eviterebbe code interminabili di veicoli dovuti alle strozzature delle corsie. Sempre in relazione al traffico dovuto alla ricerca di parcheggio, due misure che potrebbero migliorare la situazione potrebbero essere il ritorno dei dehors alla situazione pre-pandemica, ed un piano per liberare le strade dalle centinaia di rottami abbandonati di auto e moto.

Dal punto di vista del miglioramento del servizio di trasporto pubblico, è inutile da parte del Sindaco offrire – come alternativa al veicolo rottamato – una tessera ATAC gratuita per un anno. Per arrivare a proporre una soluzione simile, è necessario agire preventivamente su determinati miglioramenti del TPL: aumento generalizzato della rete di corsie preferenziali; efficientamento reale delle 3 linee di Metropolitana, che quotidianamente subiscono gravi disservizi e risultano spesso carenti in relazione al minutaggio dei passaggi; accordi con Regione e Ministero delle infrastrutture per revisionare seriamente le linee FS di penetrazione urbana, come la Roma-Viterbo o la ormai dissestatissima Roma-Lido; inoltre sarebbe utile per il Comune e per l’ATAC creare delle occasioni di incontro con Associazioni territoriali, al fine di capire insieme alla cittadinanza come migliorare o modificare il servizio nei singoli territori per renderlo più competitivo ed appetibile.

500 mezzi Atac non potrebbero più circolare

Ricordiamo inoltre che l’ATAC ha attualmente in circolazione circa 500 mezzi che – se si dovessero applicare le norme valide per tutti i cittadini – non rientrerebbero nelle categorie autorizzate a circolare (circa 200 bus Diesel euro 3 e 300 tra euro 4 ed euro 5).
Situazione che quindi rende necessaria la stesura di un piano di rottamazione e sostituzione di tali mezzi inquinanti.

Protesta trasversale

Per concludere: alla luce della sempre più crescente ondata di protesta su questo tema che sta investendo il Comune in queste settimane, ondata che peraltro risulta essere non legata ad una specifica sponda politica bensì del tutto trasversale (come rilevabile anche dalle centinaia di articoli e post facilmente rintracciabili sui social), bene ha fatto il Sindaco ad annunciare un ritiro della attuale delibera, sulla base delle tante difficoltà e perplessità espresse in questo periodo.

Perché questa fretta?

Ritiro che però rende necessaria una domanda: perché la Giunta si è adoperata per approvare in maniera così repentina una delibera (con la conseguente installazione delle 51 telecamere e della segnaletica verticale) così come repentinamente si è poi pronunciata per la revoca della stessa?
Non sarebbe stato meglio, vista l’importanza del tema che va trattato con la massima serietà – e senza farsi sopraffare dalla fretta che è stata in questo caso pessima consigliera – arrivare ad una delibera solo dopo aver avviato un serio percorso di confronto sia con la cittadinanza che con il Governo nazionale e la Regione Lazio ed essere giunti ad una sintesi ragionata ed equilibrata, anziché scatenare ire trasversali da parte della popolazione romana che ha subìto un provvedimento calato dall’alto?
Senza dubbio ci saremmo attesi almeno un pieno coinvolgimento dei presidenti di municipio (qui in foto insieme al neoeletto Gualtieri) cosa che dalle loro reazioni sembra proprio non esserci stato. Sono decenni che scriviamo articoli su promesse di decentramento ma poi i fatti continuano sempre a dimostrare come siano solo vane parole.

 


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