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Tutela ambiente, non basta solo piantare un albero

A proposito di "riforestazione"
Recentemente abbiamo segnalato il prelevamento di acqua presso la zona umida della Tenuta della Mistica che alcuni “volontari riforestatori” hanno utilizzato per innaffiare le piante messe a dimora nell’ultimo periodo. Piccole piante di alberi posizionate in maniera invasiva che rischiano di alterare in maniera grave un habitat e un ecosistema che si è generato, mantenuto e sviluppato in maniera autonoma senza la necessità di nessun intervento esterno.
Chi si occupa di forestazione urbana sa che bisogna procedere attraverso uno studio e osservazione del sito preso in esame, sia dal punto di vista della flora sia dal punto di vista della fauna. Sa che vanno usate specie autoctone, che le piante vanno posizionate imitando per quanto possibile l’azione della natura e che, oltre alle alberature, rivestono una notevole importanza anche gli arbusti. Ma soprattutto sa, o almeno è consapevole, dei limiti dettati dal buon senso che si sviluppa dall’osservazione, dalla frequentazione e dallo scambio di conoscenze e informazioni con associazioni e volontari che si occupano del tema che, tra le altre cose, conoscono le direttive europee e le normative vigenti.
Per questo richiamiamo l’attenzione a rispettare prima di tutto gli ambienti naturali che si frequentano e a non porre in essere azioni che possono arrecare un danno permanente e soprattutto disturbare la fauna presente.
Per essere il più diretti possibile, tra le tante specie osservate nella zona umida della Tenuta della Mistica troviamo anche il Rospo Smeraldino che è elencato nell’appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE), cioè tra le “specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”, ed è particolarmente tutelato anche ai sensi della legge regionale del Lazio n. 18 del 1988. La legge regionale all’art.3 indica le azioni vietate tra cui “il deterioramento o la distruzione dei siti (di riproduzione e di riposo) e il molestare la fauna selvatica minore”.
Sono previste, lo ricordiamo a titolo informativo, anche sanzioni amministrative per chi altera tali habitat o “disturba” tali specie.
Qui, per completezza di informazione, riportiamo il link la Legge Regionale di riferimento che spiega bene cosa NON si deve fare…

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