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Un Presepio giubilare nella periferia romana “per cercare Speranza e creare Pace”

È il 15° anno che ai Gordiani al Prenestino si realizza in strada

Il Natale è la solennità che commemora la nascita di Gesù, osservata principalmente il 25 dicembre come celebrazione religiosa e culturale da oltre 2,4 miliardi di persone in tutto il mondo. La recente festività della Natività del 2024 ha avuto un valore speciale, perché ha coinciso con l’apertura da parte di Papa Francesco della “Porta Santa” nella Basilica di San Pietro a Roma: è stato l’inizio del 25° Giubileo Universale della Chiesa Cattolica, chiamato comunemente “Anno Santo”. 

A Roma accanto alle quattro tradizionali “Porte Sante” delle Basiliche Maggiori (San Giovanni in Laterano, San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura) del Giubileo ordinario (istituito nell’anno 1300, viene celebrato ogni 25 anni,), è stata aggiunta per la prima volta nella storia della Chiesa, quella del Carcere di Rebibbia, aperta dal Santo Padre il giorno di Santo Stefano, giovedì 26 dicembre, che è stato definito un “gesto fortemente simbolico”.

All’omelia, nella Cappella della Casa Circondariale, ha ricordato che “La speranza non delude mai! L’apertura della “Porta Santa” in questo luogo è un bel gesto, perché è quello di spalancare le porte del cuore”. Comunque questa attenzione papale alle carceri rappresenta, anche indirettamente, un richiamo alle Istituzioni sulle condizioni di chi opera (detenuti e operatori) nel sistema carcerario.

Nel corso degli anni, a partire dal XVI secolo, sono stati introdotti i Giubilei straordinari indetti per eventi di particolare importanza o in occasioni di momenti difficili. Negli ultimi sei decenni si sono tenuti tre “Anni Santi” straordinari: nel 1966, indetto da Papa Paolo VI, per la conclusione del Concilio Vaticano II; nel 1983/84, indetto da Papa Giovanni Paolo II, dedicato alla Redenzione e nel 2015/16 indetto da Papa Francesco dedicato alla Misericordia.

Il significato di un Giubileo è quello di offrire a tutti un perdono generale, un’indulgenza, e l’opportunità di rinnovare il proprio rapporto con Dio e il prossimo, da qui l’esigenza di approfondire la fede e testimoniare con un nuovo impegno la vita cristiana.

Il “valore speciale” del Natale, che ha coinciso con l’inizio dell’Anno Santo, ha nella rappresentazione del Presepio, allestito nelle Chiese, nelle case, nei posti di lavoro, nei luoghi pubblici, l’occasione per raffigurare la Natività, non solo in modo tradizionale ma anche attualizzando l’ambientazione ai nostri giorni. In un progetto realizzato nella periferia romana, ai Gordiani al quartiere Prenestino, si è cercato di interpretare i sentimenti presenti e diffusi nelle persone del territorio. 

Non a caso il famoso architetto Renzo Piano considerato un genio per la sua professionalità, che ha ispirato, progettato e realizzato opere in tutto il mondo, ricorda con convinzione, che “le periferie non sono luoghi negativi ma fabbriche di desideri”.

Alcuni desideri si sono manifestati anche nella raffigurazione del Presepe realizzato sul marciapiede centrale di viale Partenope, a Villa Gordiani, che con semplicità rappresenta un simbolo per donne e uomini di tutte le età, in questo periodo storico, dove è presente l’incertezza, e la risposta può essere data dalla Speranza e dalla Pace. 

Il Presepio realizzato dai genitori dei ragazzi del Gruppo Scout Roma 92 della Parrocchia di Santa Maria Madre della Misericordia ai Gordiani, con impegno e lavori a mano, hanno rappresentato una testimonianza di spirito di servizio.

L’allestimento del Presepio è composto da una immagine fotografica della facciata della Basilica di San Pietro, la solennità e la grandiosità del colonnato della piazza è rappresentato da 26 pennoni con le bandierine di Stati e Nazioni dei Continenti della Terra, al centro le figure del Bambinello, della Madonna e di Giuseppe, e a terra la scritta “Creatori di Pace” e “Pellegrini di Speranza”. 

Accanto al Presepio una nota che spiega il senso della rappresentazione, tra l’altro è scritto: “Il nostro Presepio pone Gesù al centro, e distanza uguale da ogni bandiera e ciascun Paese. Nel centro del centro della cristianità, ovvero San Pietro, che funge da sfondo, Gesù è il vero portatore di Pace e Speranza, in un epoca segnata da gravi conflitti nel mondo, poiché davanti al Signore ogni bandiera è identica, così come la distanza che separa ognuna di esse dal Bambinello”.

La sera dell’inaugurazione del Presepio, con una semplice cerimonia, presenti tra gli altri, le Istituzioni del V Municipio con il Presidente Mauro Caliste e Olga Di Cagno, Presidente Commissione Giubileo, il Parroco Don Saju Perumayan Varghese ha invitato a pregare e benedetto il significativo Presepio di strada. Infine è bene ricordare le parole pronunciate da Papa Francesco, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, il Primo dell’anno: “Rinasca la speranza, germogli la Pace per tutti i popoli della Terra”.


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