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Violenta la cagnolina della ex per vendetta, lei lo filma e lo denuncia

Il tribunale di Roma, ha fissato per il 53enne l’inizio del processo per il 19 marzo. L’accusa è di maltrattamento di animali, con l’aggravante della crudeltà

Un atto di crudeltà senza precedenti ha scosso la periferia est della Capitale, nei pressi di Castelverde. Un uomo di 53 anni, di origini romene, ha compiuto un gesto di inimmaginabile ferocia: ha abusato sessualmente della cagnolina della sua ex compagna, come ritorsione dopo essere stato denunciato per maltrattamenti domestici.

L’agghiacciante episodio, avvenuto nel dicembre 2022, è stato interamente documentato dalla donna, che con il suo cellulare ha registrato 12 minuti di orrore. Il video è stato poi consegnato ai carabinieri, dando il via a un’indagine che ha portato il 53enne a processo per maltrattamento di animali.

Un’escalation di violenza

La relazione tra l’uomo e la sua ex compagna era già segnata da soprusi e intimidazioni. Dopo anni di violenze domestiche, la donna aveva trovato il coraggio di denunciarlo, ottenendo una misura di protezione.

Ma la furia dell’uomo non si è fermata. Anziché allontanarsi, ha deciso di colpirla nel modo più crudele possibile, scegliendo come vittima indifesa la sua cagnolina, una meticcia nera di taglia media.

Non si sarebbe trattato di un singolo episodio, ma di un’aberrazione ripetuta nel tempo. La donna, consapevole della pericolosità dell’ex, ha deciso di raccogliere prove definitive. Il filmato che ha registrato è diventato la chiave per incastrarlo.

Foto archivio

Il video che lo ha incastrato

Il coraggio della vittima è stato determinante. Con il cellulare nascosto, ha ripreso tutta la scena. Dodici minuti di atrocità che non lasciano spazio a dubbi sulla brutalità dell’uomo. Dopo aver trovato la forza di denunciare, ha consegnato il video ai carabinieri, facendo partire l’inchiesta.

Durante l’interrogatorio, il 53enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il tribunale di Roma ha fissato l’inizio del processo per il 19 marzo. L’accusa è di maltrattamento di animali, con l’aggravante della crudeltà.

Il codice penale prevede una pena che va da tre a diciotto mesi di reclusione o una multa tra i 5.000 e i 30.000 euro. Ma il timore è che, anche in caso di condanna, l’uomo possa evitare il carcere.

Un finale ancora da scrivere

Dopo l’orrore, almeno un piccolo spiraglio di speranza: la cagnolina, sottoposta a sequestro, è stata affidata a un canile comunale, in attesa di trovare una nuova casa e una famiglia amorevole. Intanto, le associazioni animaliste sono insorte, chiedendo pene più severe per chi si macchia di crimini così aberranti.


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