

Un fucile automatico dal passato oscuro, una doppietta senza tracciabilità e oltre 200 munizioni pronte all’uso.
È quanto hanno trovato i finanzieri di Velletri nel corso di un’operazione che sembra uscita dalle pagine di un noir, ma che racconta una realtà inquietante: il mercato nero delle armi si annida anche nelle tranquille campagne dei Castelli Romani.
L’indagine, avvolta nel riserbo, ha portato alla perquisizione dell’abitazione di un 76enne residente nella zona, dove sono stati sequestrati i fucili e le munizioni.
Ma ciò che ha sorpreso gli investigatori è stato scoprire che una delle armi, un fucile automatico, risultava rubata. Da chi e quando? Per ora è un mistero.
L’anziano, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe acquistato le armi da un altro residente del territorio. Tra fucili e munizioni, l’uomo avrebbe speso circa mille euro.
Le indagini, tuttavia, sono ancora in corso e resta difficile risalire al venditore e alle circostanze del furto del fucile automatico, considerato un’arma particolarmente pericolosa.
L’operazione si inserisce in un piano più ampio di contrasto ai traffici illeciti di armi nelle zone rurali del Lazio.
Gli investigatori hanno posto particolare attenzione a un fenomeno allarmante: gran parte delle armi che finiscono nelle mani dei criminali di Roma proviene da furti in appartamenti di legittimi detentori.
Le pistole, i fucili e le munizioni sequestrati nei blitz o rinvenuti dopo omicidi e regolamenti di conti sono spesso di calibro civile e non militare.
Questo suggerisce che il mercato nero delle armi potrebbe essere alimentato anche da chi, pur in modo inconsapevole, non custodisce adeguatamente le proprie armi o le cede illegalmente, contribuendo a farle finire nelle mani sbagliate.
L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione della Procura di Velletri.
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