

Violenza sulle donne, nauseabondo ed inumano argomento del quale – purtroppo – ci siamo occupati spesso. Tuttavia una bella iniziativa per contrastarla questa volta arriva dagli Stati Uniti. Si chiama “Black Dot Campaign”, una campagna che aiuta e facilita le donne vittime di violenza a denunciare il fatto. In cosa consiste? Niente di più semplice, disegnando un punto nero al centro dei palmi delle loro mani si potrà far capire la propria difficoltà.
Questo tipo di comunicazione non verbale funge da segnale di allarme per tutte quelle donne che sono in difficoltà e vorrebbero denunciare i fatti, ma per diversi motivi, in primis la paura, non riescono. L’iniziativa sembra funzionare alla grande raggiungendo numeri di adesione importanti, cinque milioni di persone circa. Un codice come via di salvezza: facile, alla portata di tutti, semplicemente geniale.
Una donna, che grazie alla campagna è riuscita ad uscire dal tunnel della violenza del proprio partner, ha dichiarato: “Non ho dovuto dire una parola, ho condiviso su Facebook la foto della mano. Questa campagna mi ha dato la forza e l’idea di come chiedere aiuto. Ora grazie alla campagna e all’aiuto di un consulente, sono finalmente al sicuro.”
E’ presente anche una pagina Facebook della Black Dot Campaign, proprio su questa pagina è stato scritto il seguente post: “L’ethos (dal greco: inizio/etica) originale per questa campagna è stato quello di consentire ad una vittima di mettere un punto sulla mano ed affidarsi a qualcuno di cui si fidano per consentire l’inizio di una conversazione che portasse all’inizio di un percorso verso un intervento professionale”.
Una piaga sociale acclarata ormai quella della violenza sulle donne all’interno delle mura domestiche per mano del partner. Una piaga che potrebbe e, sottolineiamo il condizionale, essere sollecitata anche dai tanti, troppi, programmi televisivi incentrati su violenze ed omicidi, che riescono a soddisfare questo necrofago bisogno della società attuale. Un modo in più per cambiare, per voltare pagina, è arrivato, bisogna solo trovare la forza di riprendere in mano la propria vita ora. Sottolineando brevemente, senza giustificare nessun tipo di violenza, che c’è un abisso tra le due correnti di pensiero: “potrei ma non voglio” e “vorrei ma non posso” essendo diametralmente opposte. Idiozia gigantesca è anche l’assurda teoria del: “lui è violento perché ci tiene a me”.
L’amore, in ogni sua forma ed espressione, non conosce e non conoscerà mai violenza.
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