

Atto vandalico al Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Ad essere colpita, nella notte tra il 19 e il 20 settembre, l’opera di Gaetano Pesce “UP 5&6” posizionata nella piazza della struttura in occasione della personale dedicata all’artista. Si tratta della versione gigante – alta sette metri – della poltrona a forma di donna creata da Gaetano Pesce nel 1969 per denunciare la condizione femminile, voluta dall’artista di queste dimensioni proprio per evidenziare l’attualità del tema.
Danneggiate in particolare le pareti interne della maxi-opera, dove erano contenuti messaggi sulla questione della sofferenza della donna nel mondo oltre a uno speciale tributo a Malala Yousafzai e al suo coraggio. L’accaduto è stato denunciato dalla Fondazione Maxxi alle forze dell’ordine ed è stato predisposto il restauro dell’opera.
”Sono dispiaciuto e preoccupato – ha dichiarato Gaetano Pesce – o Pesce – Questa seduta, che metaforicamente lega con una catena un corpo femminile a una palla, l’avevo concepita per denunciare la condizione di prigionia a cui la donna è condannata dai pregiudizi maschili. E proprio questa opera di denuncia – evidentemente oggi più attuale che mai – è stata al centro di un atto vandalico”.
“E’ un brutto segnale di inciviltà – ha affermato Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi – che tuttavia non ci fermerà, negli ultimi tempi ci siamo impegnati moltissimo per aumentare l’offerta culturale gratuita del museo, nella convinzione che, in epoca di crisi, sia un dovere sostenere i consumi culturali e consentire a tutti di poterne fruire. Per questo – conclude il presidente – continueremo a esporre opere d’arte nella piazza e nella lobby, a organizzare gratuitamente talk d’artista, performance, rassegne di cinema, teatro, poesia”.
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