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Festival del Cinema di Venezia: un nuovo passo avanti sulle audiodescrizioni e l’accessibilità cinematografica

L'attenzione è stata posta sulle esigenze dei non vedenti e ipovedenti, attraverso un importante incontro dedicato alle audiodescrizioni

All’interno dell’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, uno dei festival cinematografici più prestigiosi al mondo, si è tenuto un evento che ha segnato una svolta per l’accessibilità nel cinema. L’attenzione è, infatti, stata posta sulle esigenze dei non vedenti e ipovedenti, in particolare attraverso un importante incontro dedicato alle audiodescrizioni, strumento fondamentale che consente anche a chi non può vedere le immagini sullo schermo, di vivere appieno l’esperienza cinematografica.

L’incontro, organizzato da AUDECON, ha coinvolto vari esponenti del settore cinematografico e culturale, tra cui rappresentanti di 01 Distribution (Lorenzo Lalle), MovieReading (Carlo Cafarella), ed è nato con l’obiettivo di promuovere una discussione costruttiva e mirata sulla necessità di rendere i film accessibili fin dal momento dell’uscita in sala.

Il fulcro del dibattito è stato l’introduzione dell’articolo 7 del nuovo Tax Credit, una modifica legislativa che promette di rivoluzionare l’accessibilità alle opere audiovisive in Italia. Questo nuovo articolo prevede che le opere cinematografiche, televisive e web debbano essere prodotte, distribuite e diffuse garantendo l’accessibilità agli spettatori con disabilità sensoriali attraverso sottotitoli e strumenti di audiodescrizione.

Questa misura legislativa segna una svolta per migliaia di non vedenti e ipovedenti che, fino a oggi, hanno dovuto limitare la scelta dei film da vedere a quelli per i quali erano disponibili le audiodescrizioni. Grazie alla nuova normativa, potrebbero finalmente scegliere il film da vedere in base ai propri gusti personali, come qualsiasi altro spettatore.

Le audiodescrizioni rappresentano una risorsa chiave per rendere accessibile il cinema ai non vedenti e ipovedenti. Si tratta di una traccia audio aggiuntiva che descrive, tra una battuta e l’altra, ciò che accade sullo schermo: movimenti dei personaggi, cambi scena, espressioni facciali, dettagli visivi importanti per comprendere il contesto della storia. Questo strumento permette a chi non può vedere di seguire il film non solo attraverso i dialoghi, ma anche percependo i dettagli visivi che arricchiscono la narrazione.

L’importanza delle audiodescrizioni è stata sottolineata da Giuliano Frittelli, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma, durante il suo intervento: “L’accessibilità deve essere una parte intrinseca della produzione cinematografica, non un’opzione, perché il diritto alla cultura è universale”. Frittelli ha evidenziato quanto sia fondamentale che l’accessibilità venga garantita non solo a livello legislativo, ma anche e soprattutto nell’effettiva realizzazione dei contenuti, affinché chiunque possa accedere ai film fin dal momento della loro uscita nelle sale cinematografiche.

L’incontro organizzato da AUDECON durante il Festival del Cinema di Venezia ha rappresentato solo il primo passo di un percorso più ampio verso un cinema realmente inclusivo.

Vera Arma, rappresentante di Artis-Project e ideatrice di AUDECON, ha voluto fortemente che questo dibattito trovasse spazio all’interno di un contesto di così alto profilo come il Festival di Venezia. “L’accessibilità non può essere considerata solo un’aggiunta o una lavorazione facoltativa“, ha affermato Arma, “ma deve essere integrata nella narrazione cinematografica fin dalla fase di ideazione e produzione del film“.

Oltre agli aspetti tecnici e legislativi, ciò che è emerso con forza dall’incontro di Venezia è la necessità di un vero e proprio cambiamento culturale. Rendere il cinema accessibile non significa soltanto rispettare le normative, ma riconoscere che l’inclusione è un valore che arricchisce l’intera società. Il cinema, come ogni altra forma d’arte, ha il potere di unire le persone, di farle riflettere e di stimolare il dialogo; ma per fare ciò, deve essere accessibile a tutti.

L’incontro ha visto anche il contributo di esperti nel campo dell’accessibilità, che hanno condiviso le proprie esperienze e le best practices adottate in altri Paesi. In Paesi come il Regno Unito e la Francia, ad esempio, le audiodescrizioni sono già una prassi consolidata, e rappresentano un modello che l’Italia può seguire per migliorare ulteriormente l’offerta cinematografica inclusiva.

Il Festival del Cinema di Venezia ha rappresentato una piattaforma ideale per avviare questo dialogo, ma il prossimo passo sarà sensibilizzare l’intera filiera cinematografica sull’importanza di adottare strumenti di accessibilità come le audiodescrizioni e i sottotitoli, e di fare in modo che questi diventino uno standard per tutte le produzioni audiovisive.

Parallelamente, sarà fondamentale informare e coinvolgere il pubblico, affinché cresca la consapevolezza dell’importanza dell’accessibilità non solo per le persone con disabilità sensoriali, ma per la società nel suo complesso.

Il cammino verso un cinema accessibile è ancora lungo, ma l’incontro tenutosi lo scorso 5 settembre all’interno dell’81^ Mostra del Cinema di Venezia rappresenta un passo importante in questa direzione.


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