Gli studenti incontrano la rettrice di Roma La Sapienza sulle problematiche del Covid-19

Questa mattina, 13 gennaio 2021, una delegazione di studenti e studentesse della Sapienza hanno incontrato la neo rettrice dell’ateneo Antonella Polimeni. La delegazione ha presentato alla rettrice un documento analizzando il questionario di inchiesta sulla condizione studentesca che ha avuto più di 1200 sottoscrizioni da parte degli studenti dell’ateneo, testimoniando le problematiche vissute durante l’emergenza COVID-19.

Oltre alla delegazione, nei pressi dell’ingresso principale dell’Ateneo a Piazzale Aldo Moro, erano presenti un centinaio di studenti della Sapienza grazie alla mobilitazione sostenuta dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC) e dell’aula studio Fuori Luogo, stessi organizzatori della manifestazione tenutasi il 16 dicembre e che ha portato alla discussione di questa mattina con la rettrice e alla mobilitazione studentesca venutasi a creare davanti l’università.
I manifestanti hanno portato in piazza le problematiche e i risultati emersi dall’inchiesta condotta tra gli studenti nelle scorse settimane.

“Rientravo nella no tax area e percepivo una borsa di studio fino al terzo anno in corso, ma adesso sono al primo fuoricorso e ho perso la borsa di studio, passando a pagare 800 euro perché non rientro più nei criteri di merito.”- la testimonianza di uno studente di Ingegneria.

Rincara la dose una studentessa della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali: “Non sono state pensate soluzioni valide per permetterci di svolgere le ore di laboratorio. Nonostante io frequenti il secondo anno non ho ancora mai avuto possibilità di accedere a un laboratorio. Questo danneggerà la mia formazione.”

“I risultati della nostra inchiesta sono indicativi della condizione degli studenti universitari” dichiara Lorenzo Vagni (FGC), tra i rappresentanti che hanno incontrato la rettrice. “Uno studente su quattro non ha in casa una stanza dove poter studiare, per ogni studente che ottiene un alloggio in uno studentato 8 sono idonei non beneficiari, solo in un caso su 20 tutti i docenti del corso mettono a disposizione degli studenti le registrazioni. Questi sono solo alcuni dei problemi che privano migliaia di studenti del proprio diritto allo studio”.

“Senza contare il fatto che in un momento di crisi come quello attuale gli atenei continuano a pretendere il pagamento delle tasse universitarie, quando, secondo la nostra inchiesta, il 40% degli studenti-lavoratori ha perso il lavoro con la pandemia e la metà degli studenti ha maggiori difficoltà a pagare le tasse rispetto agli scorsi anni”.

“Oggi abbiamo incontrato la rettrice per sollevare queste criticità ma il nostro percorso di lotta non si ferma qui.” – conclude Vagni – “Continueremo a mobilitarci nelle prossime settimane perché siamo consapevoli che per la risoluzione di questi problemi il dialogo con l’ateneo è insufficiente. Alla base del peggioramento delle condizioni degli universitari c’è la gestione della crisi da parte del Governo, una gestione che ha messo in secondo piano gli interessi degli studenti delle classi popolari e dei lavoratori a tutto vantaggio di quelli delle imprese. Per questo, come studenti della Sapienza in lotta, dalla piazza di oggi rilanciamo lo sciopero generale del 29 gennaio, nel quale saremo al fianco dei lavoratori. Solo uniti e organizzati possiamo far valere i nostri interessi!”

Riguardo gli esiti dell’incontro, dichiara inoltre Daniele Agostini, altro rappresentante facente parte della delegazione: “L’ateneo, considerandosi all’avanguardia nel paese per quanto riguarda le misure di sostegno economico, non ha ascoltato le richieste degli studenti, nascondendo una precisa volontà politica con una presunta mancanza di tempi tecnici. Le nostre richieste, pur non risolutive dei problemi affrontati dagli studenti delle classi popolari ma sicuramente ancor più necessarie in questo momento, comprendevano l’abolizione della terza rata per l’anno accademico in corso, l’obbligatorietà della condivisione delle videolezioni da parte dei docenti, il blocco delle sovrattasse per gli studenti fuoricorso e l’immediata apertura degli appelli straordinari a tutta la popolazione studentesca.”

Inoltre Lavinia Di Genova, altra rappresentante degli studenti, dichiara: “Dall’incontro è anche emerso che le rappresentanze studentesche presenti all’interno degli organismi centrali dell’ateneo ritengono pienamente soddisfacenti le misure messe in campo dalla Sapienza e dal Governo per rispondere alle nostre esigenze, dimostrando una totale alienazione dalla condizione che noi studenti delle classi popolari viviamo ogni giorno”

Gli studenti e le studentesse hanno proseguito la manifestazione spostandosi da Piazzale Aldo Moro fino alla statua della Minerva accompagnando la delegazione all’interno della città universitaria.


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