Il Parcheggio interrato a due passi dal Cupolone: il via libera che divide

Nelle intenzioni dell’amministrazione, l’opera sarà una risposta concreta al problema della sosta e un tassello fondamentale per l’isola ambientale di Borgo Pio

A due passi dal Cupolone, sta per cambiare lo scenario urbano. Esattamente nella zona di Largo Gino Capponi nascerà un parcheggio interrato da 140 posti auto pertinenziali: un progetto che, dopo anni di attese, ha finalmente ricevuto il via libera con la firma del sindaco-commissario Roberto Gualtieri lo scorso 1° settembre.

Nelle intenzioni dell’amministrazione, l’opera sarà una risposta concreta al problema della sosta e un tassello fondamentale per l’isola ambientale di Borgo Pio: strade più vivibili, meno traffico, più sicurezza per chi passeggia nelle viuzze che si arrampicano verso San Pietro.

Una storia lunga e tortuosa

Non è stato semplice arrivare a questo punto. Il progetto, definito “essenziale” già dal DPCM dell’11 giugno 2024, si è arenato più volte per via della vicinanza con il Vaticano e per la necessità di seguire un iter diverso dal vecchio Programma Urbano Parcheggi (PUP).

Alla fine, la scelta è stata chiara: i lavori partiranno solo dopo la chiusura del Giubileo 2025, fissata al 6 gennaio 2026. Nel frattempo, in questi mesi, è stato messo a punto il progetto definitivo e firmato lo schema di convenzione con l’operatore privato.

immagine di repertorio

Tra favorevoli e contrari

Eppure, il parcheggio non ha convinto tutti. Il Municipio I lo aveva bocciato già nella sua versione iniziale, che prevedeva 70 posti, in parte a rotazione. “Un numero troppo esiguo e in una zona già ricca di altri progetti simili – aveva spiegato l’assessore Adriano Labbucci – come quelli a Lungotevere Castello e in piazza Risorgimento”.

Oggi i posti auto sono raddoppiati e sono diventati tutti pertinenziali. Ma le critiche non si sono spente.

Il prezzo da pagare: cinque lecci e un pino

A sollevare le voci più dure sono state le associazioni ambientaliste. La presidente di Carte in Regola, Anna Maria Bianchi, ha parlato senza mezzi termini: la costruzione del parcheggio significherà l’abbattimento di cinque lecci e di un pino domestico alto sedici metri. “Un bene collettivo, ambientale e paesaggistico”, ha ricordato.

Il Campidoglio ha garantito nuove alberature in sostituzione, come previsto dal regolamento del verde. Ma il dubbio resta: potrà mai qualche giovane piantina compensare la perdita di alberi secolari che da decenni fanno ombra a Largo Capponi?


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